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In uno studio pionieristico, i ricercatori del Coehar hanno esplorato la colorazione dentale tra gli ex fumatori che utilizzavano sigarette elettroniche (ecigs) e prodotti a base di tabacco riscaldato (HTP), rivelando una scoperta notevole: coloro che utilizzano prodotti a base di nicotina senza combustione mostrano denti significativamente più bianchi rispetto ai fumatori di sigaretta convenzionale.
Lo scolorimento dentale è comune nei fumatori di sigarette.
Astenersi dal fumo può non solo migliorare la salute generale, ma anche ridurre le macchie sui denti e ripristinarne il bianco naturale, che si traduce anche in una miglior percezione estetica di se stessi. 
I ricercatori del CoEHAR hanno misurato il bianco dei denti in 18 fumatori, 18 ex fumatori, 20 non fumatori, 15 utilizzatori di tabacco riscaldato e 18 utilizzatori di sigarette elettroniche. Ai partecipanti è stato misurato il grado di scolorimento dei denti attraverso una tecnologia digitale all’avanguardia chiamata spettrofotometria digitale.
I ricercatori hanno confermato che i fumatori di sigarette presentavano uno scolorimento dentale peggiore di circa il 35% rispetto ai non fumatori e agli ex fumatori. 
Ciò che distingue questo studio è la notevole osservazione che gli utilizzatori esclusivi di EC e HTP avevano anche denti molto più bianchi rispetto ai fumatori di tabacco.  

Le tecnologie di somministrazione di nicotina, che non richiedono combustione per funzionare, evitano la produzione di pigmenti del fumo associati al catrame, responsabili dello scolorimento e delle macchie dentali “La chiara disparità nel colore dei denti tra chi utilizza sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato rispetto ai fumatori è attribuibile alla modalità di funzionamento di questi dispositivi. ecigs e HTPs, a differenza delle sigarette convenzionali, operano senza combustione, evitando così la generazione di pigmenti tossici associati al fumo. Questa caratteristica non solo comporta benefici per la salute, ma rivela anche un impatto positivo sull’estetica dentale” – ha spiegato la professoressa Shipra Gupta, dell’Oral Health Sciences Centre, Institute of Medical Education and Research (PGIMER) in India.
Un obiettivo secondario dello studio era valutare come alcune variabili, come età, sesso e frequenza di spazzolamento, potessero interagire e modificare la colorazione dei denti. Le analisi hanno dimostrato che la frequenza di spazzolamento può influenzare fortemente la misurazione del colore dentale. 

Il volto è il distretto corporeo più rappresentativo della persona e condiziona i rapporti sociali. Coniugare salute e bellezza è la grande sfida dei professionisti – spiega la professoressa Gianna Maria Nardi, professore Associato Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali – Le tecnologie che permettono di contenere il grande disagio delle discromie acquisite create dal fumo di sigaretta convenzionale devono essere considerate quale valido aiuto per rispondere al problema e migliorare la qualità di vita”. 
Il netto miglioramento del colore dei denti osservato tra coloro che hanno utilizzato prodotti privi di combustione ha importanti implicazioni per i fumatori, soprattutto per i giovani fumatori che attribuiscono grande importanza all’aspetto dei propri denti e del proprio sorriso. Infatti per queste persone, una narrazione centrata sulla salute orale e sull’obiettivo di ottenere un sorriso più sano e radioso e’ sicuramente più persuasiva per smettere di fumare rispetto alle preoccupazioni legate alla possibilità di contrarre malattie cardio polmonari o cancro ai polmoni in un lontano futuro – ha concluso il professor Riccardo Polosa, fondatore del Coehar.
I risultati definitivi riguardanti l’impatto delle tecnologie di somministrazione di nicotina senza catrame (come le sigarette elettroniche o i prodotti a base di tabacco riscaldato) sulla salute orale e sull’estetica dentale saranno presto forniti dallo studio clinico internazionale in corso “SMILE” coordinato da CoEHAR. 

(da Coehar)

Ormai quella di “sballarsi” con liquidi per sigaretta elettronica al Thc è divenuta una moda diffusa quanto pericolosa.
Un nuova blitz delle Forze dell’Ordine ha smascherato le attività di un gruppo di quattro persone che era dedito nella Capitale alla spaccio di sostanze stupefacenti.
Panetti di hashish, marijuana e, appunto, Thc.
Tra utilizzo dei canali social, quali Telegram, e tanto di Qr Code, lo spaccio era hi-tech.
“Peccato” per loro che, dall’altro lato, gli uomini del Commissariato Appio siano stati più bravi e più pronti riuscendo a smascherare le attività illecite che hanno condotto i medesimi in una palazzina di Tor Bella Monaca, vera e propria base dei traffici.
Nella palazzina, come detto, oltre alla “classica” roba, gli agenti hanno trovato e-cig di illecita provenienza caricate con una percentuale di Thc non consentita.
Liquidi frutto del mercato nero, liquidi che non esistono nel mercato lecito, per intendersi, nei negozi.
Ma c’è sempre un ma.
Ci attendiamo da un momento all’altro l’irrompere del genio di turno che colpevolizzi la sigaretta elettronica.
Assurdo? Ni
Non è remoto che possa arrivare il fenomeno che andrà a puntare il dito contro la sigaretta elettronica ipotizzando qualche fantasiosa alchimia.
Cominciando a sollevare colpe inesistenti e generalizzate contro il settore del vaping nella sua interezza.
In quel caso, accomodandosi a quel punto nei salotti dell’assurdo, si dovrebbe inevitabilmente passare a puntare il dito anche contro le siringhe, strumento che i tossicodipendenti usano per iniettarsi l’eroina.
Se tutto questo vi sembra qualcosa di pazzesco, ebbene, vi diciamo che il pazzesco è stato già accarezzato.
Nel 2019, appena qualche mese prima che il mondo fosse investito dalla tragedia Covid, negli Stati Uniti la sigaretta elettronica era già stata investita da una sorta di ciclone.
Era Evali, ovvero la “sindrome misteriosa che sta costringendo centinaia di pazienti in ospedale con infiammazioni polmonari…e che sono tutti accomunati dal fatto di avere svapato”.
Si, è vero.
Avevano svapato ma avevano infilato nella sigaretta elettronica liquidi non consentiti, di contrabbando.
Immondizia neppure lontanamente appartenente al mercato ufficiale.
Eppure l'opinione pubblica mise in croce il mercato legale.
Un po' come se qualcuno prendesse la candeggina, la versasse in un bicchiere e la bevesse e qualcuno desse la colpa al bicchiere…
Ci siamo capiti?

Nel 2022 il gettito derivante dall’imposta di consumo sui prodotti liquidi da inalazione è più che raddoppiato. Secondo quanto riportato nel Libro Blu 2022 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, gli introiti sono stati pari a 39.626.378,89 di euro, senza considerare il relativo gettito IVA, per una crescita del 123,40 per cento rispetto all’anno precedente. L’Erario ha quindi incassato circa 22 milioni in più rispetto al 2021 quando il gettito era inferiore a 18 milioni di euro.

Per ANAFE – Confindustria, l’associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico, l’impennata del gettito è da ricondurre principalmente alle politiche fiscali di stabilizzazione delle accise sul settore. Questo approccio, da sempre sostenuto da ANAFE nei confronti degli stakeholder istituzionali, ha contribuito alla creazione di un quadro fiscale e regolamentare che si posiziona come punto di riferimento a livello europeo.
Questo non solo favorisce lo sviluppo di una delle filiere più rilevanti del Made in Italy, ma costituisce anche un efficace strumento per contrastare i fenomeni elusivi e di contrabbando.

“Questi numeri evidenziano in modo tangibile che un approccio mirato alla stabilizzazione della tassazione sulle sigarette elettroniche porta benefici per l’intera filiera in termini industriali e occupazionali, contribuendo anche positivamente alle entrate dell’Erario e soprattutto alla tutela della salute dei consumatori.
Mantenere un livello impositivo equilibrato e sostenibile per l'industria garantisce un gettito erariale crescente, evitando al contempo il concreto rischio di depauperare un asset significativo per il Made in Italy.
Per il futuro auspichiamo continuità con le scelte finora operate. Siamo convinti che contribuiranno a incrementare gradualmente gli introiti per l’Erario anche nei prossimi anni, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo continuo di un settore che conta circa 50.000 occupati attraverso la pianificazione di ulteriori investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro
”, commenta Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE Confindustria.
“Viene anche garantita un’efficace tutela dei consumatori, i quali non vengono incentivati dai prezzi più bassi a rivolgersi a canali di approvvigionamento non ufficiali e di contrabbando, rischiando di acquistare prodotti non conformi alla normative sanitarie, che rischierebbero di arrecare gravi danni alla salute”. 

nota stampa

Un importante appuntamento quello che, in fatto di minor danno da fumo, si andrà a sviluppare questo fine settimana in terra sicialiana.
Venerdì 19 Gennaio, infatti, presso l’UNA Palace di Catania si terrà il kick off meeting del nuovo progetto targato CoEHAR e denominato “Magnificat“.
Un progetto che, come esposto nella nota stampa dell'Istituto accademico catanese, contiene svariati motivi di innovazione.

Lo studio, viene infatti resto noto, voluto fortemente dal professore Riccardo Polosa, intende questa volta indagare le conseguenze dell’uso combinato di sigarette convenzionali e sigarette elettroniche sulla salute dell’uomo.

Per la prima volta, quindi, un'analisi mirata sulla condizione dei cosiddetti duali, ovvero i contemporanei utilizzatori di bionde e di fumo elettronico
MAGnitude of cigarette substitutioN after Initiation oF e-cigarettes and its Impact on biomArkers of exposure and potenTial harm in dual users” coinvolgerà più di 300 dual user e monitorerà la loro salute al fine di quantificare l’impatto dell’esposizione a sostanze tossiche e la conseguente riduzione del danno dovuta al passaggio all’utilizzo di prodotti privi di combustione.
I ricercatori utilizzeranno biomarcatori specifici, endpoint clinici e correlazioni comportamentali.
I dual user, quanto al metodo, saranno divisi in due gruppi di analisi a cui sarà chiesto di ridurre rispettivamente, e per un periodo di tempo controllato, il consumo di sigarette convenzionali passando all’uso di sigarette elettroniche.
"I risultati di questo studio - viene in ultimo fatto presente - saranno di grande interesse per rispondere alle domande relative alla riduzione del danno da fumo sia in ambito clinico, sia comportamentale".

I giovani e la regola del “tre” nel segno di Svapo Web.
Giovani che hanno deciso di aprire un negozio in franchising con il brand creato e guidato da Arcangelo Bove.
Ed i fatti stanno dando loro ragione.
Tomas Trotta, 27 anni, ha appena inaugurato a Lucera il suo terzo Svapo Web Store.
Marco Zanzarella, 34 enne anch’egli pugliese, ha appena firmato il contatto di apertura del suo terzo Svapo Web Store a Lecce.
Un doppio tris che conclama ancora una volta una certezza: Svapo Web Store è anche un Successo giovane.

Abbondano – tra le 240 persone che hanno aperto Svapo Web Store in tutta Italia nell’arco di appena quattro anni e mezzo – ventenni e trentenni.
E molti di loro, come si vede dal caso di Tomas e di Marco, sono già arrivati alla loro plurima apertura.
Tomas, nel dettaglio, era già proprietario di due Svapo Web Store a Foggia; Ora, come detto, ha tagliato il nastro in provincia, a Lucera, grosso Centro di 30.000 abitanti situato a circa 18 chilometri dal Capoluogo di provincia.
Marco, invece, dopo aver aperto – esattamente un anno e mezzo fa – il suo primo Store a Lecce, ha fatto il bis a Copertino e, ora, aprirà un nuovo negozio nella cittadina barocca.
Giovani che hanno deciso di aprire in franchising agganciandosi alla possibilità aperta nel Giugno 2019 da Arcangelo Bove, il pioniere della sigaretta elettronica in Italia.

Investimento iniziale irrisorio, aprire uno Svapo Web Store è un discorso ampiamente a portata di giovani, anche senza pregressi imprenditoriali.
La Casa madre garantisce formazione inziale, assistenza continua.
In più non sono previsti fee di ingresso e royalties, così che il guadagno sarà tutto del negoziante affiliato senza doversi corrispondere percentuali o quote fisse al quartier generale.
L’appeal del brand, poi, fa si che lo svapatore si rivolga con fiducia allo Svapo Web Store avendone già abbondante conoscenza.
Un po' come dire, Svapo Web sta alla sigaretta elettronica come Chicco sta all’infanzia.

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Nell’ambito delle attività di controllo dedicate, pianificate in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura, sono stati posti in essere, nell’ultimo trimestre 2023, numerosi servizi specifici, su Roma e Provincia, dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione per il Lazio e l’Abruzzo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, volti al controllo di esercizi commerciali denominati “Canapa shop” ai fini della verifica della conformità, rispetto ai dettami normativi vigenti, dei prodotti posti in vendita ai consumatori finali a base di Canapa Sativa L. – Hemp.
E’ questo l’incipit di una nota diramata dalle varie Istituzioni di cui sopra rispetto alla operazione condotta su vasta scala al fine di verificare il rispetto delle norme da parte delle attività che fanno vendita della particolare tipologia di prodotto.

In tale ottica, è ulteriormente esposto, le attività si sono concentrate sulla verifica delle corrette autorizzazioni amministrative che gli esercizi commerciali devono avere per confezionare e successivamente vendere i prodotti e sulla giusta etichettatura, apposta su quest’ultimi, la quale deve essere conforme, dapprima, a quanto stabilito dall’articolo 6 del Decreto legislativo 206/2005 (Codice del Consumo), e agli articoli 7 e 9 del medesimo decreto.
Su circa trenta esercizi controllati venticinque commercializzavano prodotti senza avere la corretta autorizzazione al confezionamento e, inoltre, le etichette apposte non avevano i requisiti minimi previsti dall’articolo 6 del Decreto legislativo 206/2005, per tale motivazione, infatti, sono state comminate sanzioni amministrative per circa ventisette mila euro; in un caso è stata contestata la coltivazione abusiva di quarantaquattro piante di canapa, presenti all’interno di un esercizio commerciale, con relativa denuncia all’Autorità Giudiziaria competente per territorio.
Negli esercizi sottoposti a verifica in totale sono stati sequestrati 70 chilogrammi di canapa sativa L. – Hemp in quanto l’etichettatura non era conforme.

L’Agenzia, vista l’etichettatura insufficiente, nell’ottica di garantire la massima sicurezza ai consumatori, ha proceduto al campionamento della merce messa in vendita, per lo più infiorescenze, le cui analisi chimiche, condotte dal Laboratorio chimico dell’ADM di Roma, hanno rilevato la presenza di sostanze chimiche presenti nella tabella 1 del DPR 309/90, testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, superiori ai limiti consentiti e, per tale motivazione, sono stati denunciati, all’Autorità Giudiziaria competente per territorio, otto soggetti per violazione dell’articolo 73 del DPR 309/90.
In ultimo si rappresenta che in sei esercizi erano in vendita prodotti liquidi da inalazione senza il previsto contrassegno di legittimazione, che prevede la dicitura “Monopolio Fiscale”, pertanto, infatti, è stato contestato, dall’Agenzia, il reato di contrabbando con la comminazione di sanzioni per 10.000 euro, è stato disposto il sequestro dei prodotti ed è stata applicata la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio per cinque giorni.
L’attività congiunta posta in essere – prosegue e conclude la nota congiunta - rappresenta un esempio di corretta e giusta sinergia tra le Istituzioni che ha come obiettivo principale la salvaguardia della sicurezza dei cittadini e dei consumatori”.

Nuova operazione di contrasto al traffico di sigarette di contrabbando.
E’ quella che è stata portata a termine da personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in uno a quello del Comando provinciale di Venezia della Guardia di Finanza.
Circa 1.360 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri, nel dettaglio operativo, sono stati sequestrati presso il Terminal del Porto di Fusina, scalo marittimo ricadente nel territorio della Città metropolitana di Venezia.
Il carico, riferisce nota rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli attraverso il portale istituzionale, è stato trovato all’interno di un autoarticolato con targa tedesca sbarcato da una motonave proveniente dalla Turchia.
Il grosso mezzo, che aveva transitato per la Grecia, secondo i piani di viaggio, avrebbe dovuto proseguire verso la Spagna se non fosse stato intercettato dagli operanti in servizio di dogana.
I tabacchi, si apprende, erano occultati da un carico di copertura di apparecchi da telefonia – anch’essi rivelatisi poi essere non a norma.
Le bionde di fabbricazione straniera sono stati sottoposti a sequestro come da indicazione dell’Autorità Giudiziaria.
Ancora una volta si conferma la circolazione sul territorio nazionale delle cosiddette bionde di contrabbando; Ed ancora una volta si conferma l’operatività dell’asse Adm-Gdf volto al comune contrasto di fenomeni legati al mercato nero.
Una collaborazione che si è conclamata in tanto di protocollo d’intesa stipulato a Roma tra i vertici dell’Agenzia e delle Fiamme gialle e che, successivamente, si era andato a declinare anche sul territorio con accordi che sono stati ribaditi su scala locale dai rispettivi vertici.
Un accordo, ancora, che in talune circostanze si è andato a tradurre nella costituzione di veri e propri uffici misti formati, appunto, da personale delle due Istituzioni posti a lavorare gomito a gomito.
Ciò facendo si che si ottimizzino i risultati, sfruttando le specifiche “specialità”, evitando sovrapposizioni e ordinando al meglio il lavoro.

Aprire un negozio in franchising di sigarette elettroniche e farlo con Svapo Web diventerà ancor di più, a breve, un investimento di successo.
Alla risaputa forza del brand arancione, infatti, che da dodici anni – ovvero dagli albori del settore in Italia – è leader nel mondo dello svapo, si aggiunge una importante novità normativa introdotta dal Parlamento italiano e che diventerà efficace nei prossimi mesi.
Il riferimento è in particolare all'emendamento approvato in estate che andrà a limitare fortemente il mercato dell’on line.
In primo luogo non sarà più possibile acquistare attraverso i canali del web prodotti a base di nicotina i quali potranno essere reperiti esclusivamente presso gli Store di settore.
Ed anche i prodotti che non sono a base di nicotina e l’hardware non potranno più giungere a domicilio del compratore: nel momento in cui si completerà l’acquisto su una qualsivoglia piattaforma on line, infatti, bisognerà indicare un negozio o un Tabacchi dove recarsi a ritirare la merce con gli esercizi menzionati che, in pratica, fungeranno da “hub” stile Amazon.
Tutto questo per attivare, come da volontà del legislatore, una forma di controllo maggiore e scongiurare il rischio che i minori possano acquistare prodotti dello svapo tramite il web – magari dopo aver sottratto con destrezza la tessera sanitaria a mamma e papà.
Con l’acquisto “face to face”, in effetti, ammesso che non si sia al cospetto di un venditore “distratto”, i minori troveranno certamente maggiore difficoltà nel fare determinati acquisti che sono a loro preclusi dalla normativa vigente.
I negozi di sigarette elettroniche, quindi, in tutto questo meccanismo, vedranno inevitabilmente aumentato il loro business, accresciuto notevolmente il loro potenziale. 
Perchè tutto il mercato della sigaretta italiana passerà attraverso di loro. 
Un pò come se, ipotesi fantasiosa, non fosse più possibile acquistare on line capi d'abbigliamento e quest'ultimi potessero essere reperiti solo nei negozi fisici.
I cui proprietari farebbero salti carpiati di gioia.
Ebbene, tornando a noi: si capirà perchè aprire un negozio in franchising di sigarette elettroniche, in questo momento storico, diventa ancor di più una opzione allettante. 
Aprire uno Svapo Web Store, in particolare: il brand fondato da Bove, infatti, è il franchising di sigarette elettroniche più strutturato in Italia: è stato già scelto da 240 imprenditori, in appena quattro anni e mezzo, in tutta Italia. 
Ha una solida struttura alle spalle che accompagna l'affiliato in tutte le fasi. 
Con risultati che, in termini di profitti, sono da subito consistenti. 
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È partito a Roma e Milano Recycle-Cig, il circuito organizzato di raccolta delle sigarette elettroniche esauste che coinvolge le tabaccherie cittadine.
Ideato e realizzato da Logista Italia in collaborazione con Federazione Italiana Tabaccai (FIT), e sancito da un Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente, il progetto ha coinvolto attivamente il Centro di Coordinamento Raee con l’obiettivo di organizzare la raccolta differenziata di sigarette elettroniche monouso e dispositivi ricaricabili giunti a fine ciclo di vita.
Nelle due aree pilota sono già stati installati oltre 2.110 box presso le tabaccherie aderenti all’iniziativa, dove i consumatori possono inserire il dispositivo usato senza obbligo di acquistarne uno nuovo.
Nel dettaglio: a Roma sono già attivi 1.009 box (pari al 48% dei punti vendita serviti da Logista), mentre a Milano i raccoglitori installati sono 1.107 (pari al 50% dei punti vendita serviti da Logista).
Ad oggi, ben 25.000 rivendite a livello nazionale hanno già dato la propria adesione alla rete di raccolta Recycle-Cig e a breve riceveranno le box per il conferimento dei dispositivi elettronici destinati al riciclo.
L’obiettivo è di avviare gradualmente la raccolta su scala nazionale a partire dal mese di gennaio coinvolgendo la totalità delle tabaccherie.
I consumatori possono ora conferire in modo semplice e comodo questi piccoli Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) presso la propria tabaccheria di fiducia: si tratta di un esponenziale ampliamento dei punti di raccolta, senza obbligo di acquisto.
I punti vendita aderenti all’iniziativa sono facilmente individuabili attraverso la mappa interattiva dell’App Logista per te, che può essere scaricata gratuitamente da tutti gli store online e, per questa funzionalità, non è richiesta alcun tipo di registrazione.

A poche settimane dall’avvio dell’iniziativa abbiamo riscontri al di là delle attese, sia per quanto riguarda le adesioni delle rivendite, sia per il favore con cui il ritiro dei dispositivi è stato accolto dai consumatori di Roma e di Milano, dove, attraverso il nostro customer care, il sito e la App, stanno arrivando già le prime richiesta di ritiro di contenitori riempiti.
Il progetto rientra nel programma di sostenibilità che Logista sta integrando in tutte le proprie attività.

Recycle-Cig rappresenta un esempio concreto di filiera distributiva sostenibile e produrrà un sensibile contributo alla riduzione dell’impatto ambientale, con importanti effetti positivi anche da un punto di vista economico per la comunità”, ha commentato Federico Rella, Vice Presidente e Direttore Corporate Affairs di Logista Italia.

In Italia gli utilizzatori di sigarette elettroniche ricaricabili o monouso sono aumentati in modo rilevante negli ultimi anni.
L’uso dei dispositivi può essere calcolato sull’ordine di milioni, che a fine vita rischiano di creare problemi all’ambiente se non raccolti secondo i protocolli previsti per i rifiuti elettronici.
Logista calcola che per ogni milione di pezzi ritirati, possono essere recuperate 40 tonnellate di batterie, 36 tonnellate di plastica, 15 tonnellate di altri materiali, tra cui il prezioso alluminio.
Recycle-Cig, con la creazione di una rete di raccolta certificata in collaborazione con le associazioni di categoria, contribuisce a implementare un virtuoso modello di economia circolare e di evitare l’errato conferimento di rifiuti elettronici nella raccolta indifferenziata.
Dai box collocati nelle tabaccherie, i dispositivi raccolti saranno trasportati, e tracciati, nei depositi territoriali di Logista, che si occuperà della loro custodia e del conferimento finale ai soggetti autorizzati al recupero, grazie alla collaborazione con il Centro di Coordinamento Raee.
I consumatori potranno trovare la tabaccheria abilitata al ritiro più vicina attraverso la App Logista per te costantemente aggiornata.
da Logista

Sigarette elettroniche al Thc.
La moda pericolosa che continua a essere dura a morire.
E che è pericolosa per i giovani che le consumano e per il mercato legale dello svapo.
Un nuovo sequestro è quello che è stato praticato dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri impegnati in attività di prevenzione generale del crimine sul territorio spezino.  
Insospettiti dai movimenti di un giovane – poi identificato con un 19enne della provincia di Bergamo – i militari hanno imposto l’alt alla vettura e, quindi, sottoposta a perquisizione l’auto del ragazzo, hanno rinvenuto all’interno di essa un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.
Ad essere stati rinvenuti sono stati circa 300 grammi di pericolose sostanze allucinogene, cinque pastiglie di ecstasy e svariati grammi di hashish e di marijuana.
Inoltre anche 170 sigarette elettroniche ritenute illecite in quanto caricate con del liquido avente all’interno un tasso di Thc non consentito dalla norma nazionale.
Il Thc, come ai più noto, è la sigla del delta-9-tetraidrocannabinolo, vale a dire uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis e può essere considerato il capostipite della famiglia dei fitocannabinoidi.
Sono noti vari isomeri del THC, due dei quali presenti naturalmente nella cannabis.

La questione è da attenzionare.
Il Thc inalato rappresenta un pregiudizio per la salute di chi lo consuma.
E qui si fa presto a saltare al danno per l’intero settore, così come avvenne per il caso Evali che ebbe a detonare negli Stati Uniti d’America a fine estate 2019.
Negli States centinaia di persone finirono in una corsia di ospedale – e qualcuno passò anche a miglior vita – a causa di una infiammazione polmonare acuta causata dalla inalazione di quantitativi insostenibili di Thc.
Una questione di mercato nero, di contrabbando.
Ma i nemici dello svapo fecero presto a strumentalizzare la vicenda trasformando il tutto in un atto di accusa al settore legale.
Laddove poi emerse che la sigaretta elettronica nel suo uso lecito non ha mai causato danno alcuno a persona, né ha mai spedito chicchessia in una corsia d’ospedale.
Per la serie: la menzogna fa prima di arrivare, ma la verità prima o poi la raggiunge.
Nel frattempo, però, il danno è notevole.

Il 19enne è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti e trasferito in regime di domiciliari.