Si conclude oggi il congresso nazionale di Sitox (Società Italiana di Tossicologia) in programma dal 10 al 13 Aprile 2018 con tema "Innovazione, sicurezza e sostenibilità nell’era 4.0".
Il Presidente Prof.ssa Patrizia Hrelia apre così - sul sito web del congresso - dove è possibile visionare anche il programma:
Innovazione, sicurezza e sostenibilità, i temi del 18° Congresso della SITOX, vengono richieste in ogni ambito applicativo delle sostanze chimiche, dal farmaceutico, all’alimentare, al cosmetico, nella tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente.
“Se non è possibile per tutti smettere di fumare, presentare alternative meno tossiche come sigarette elettroniche e Sistemi di riscaldamento del tabacco diventa a questo punto utile e necessario” – è stato uno degli argomenti trattati nel congresso che si concluderà oggi.
La Sitox dal 1967 si occupa di valorizzare scientificamente e professionalmente gli aspetti scientifici della moderna tossicologia in un mondo sempre più portato a interfacciarsi all'ambiente, all'alimentazione, alla farmaceutica e alla tutela della salute.
Intervenuto anche il prof. Riccardo Polosa il cui intervento ha raccolto pareri favorevoli da gran parte della comunità scientifica commentando:
“È biologicamente plausibile che forti riduzioni di esposizione alle sostanze tossiche del fumo corrispondano a una riduzione del rischio o a un’inversione del danno. La sfida – ha detto Polosa – consiste nell’identificare indicatori di riduzione del rischio di adeguata sensibilità e riproducibilità."
“Tutta la comunità scientifica è concorde nel sostenere che smettere di fumare sia la soluzione migliore per eliminare completamente i danni causati dal fumo, ma chi non vuole o non è in grado di abbandonare la sigaretta, ha il diritto di essere informato sull’esistenza di alternative meno dannose per la loro salute, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato”. [Liaf]
Ecco l'intervento integrale scaricabile dal sito Sitox del prof. Riccardo Polosa:
Effetti sulla salute e impatto clinico dei nuovi sistemi di assunzione di nicotina
R. Polosa Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli studi di Catania, Catania, Italy
Il concetto di riduzione del danno fumo correlato (Tobacco Harm Reduction, THR) punta alla prevenzione e riduzione del danno causato dal fumo di tabacco in persone non intenzionate a smettere di fumare, piuttosto che alla totale cessazione del consumo di tabacco/assunzione di nicotina. La THR si basa sul concetto che i fumatori fumano per la nicotina e per le sensazioni/dipendenza che essa provoca, ma muoiono a causa del catrame e dei prodotti della combustione delle sigarette.
È ormai noto che la morbilità e la mortalità fumo correlate derivano da processi cellulari e fisiologici connessi all'elevato tasso di esposizione alle migliaia di prodotti della combustione (inclusi prodotti chimici tossici e cancerogeni) che si sprigionano col fumo di sigaretta, piuttosto che all’assunzione della nicotina stessa. Sebbene la nicotina non sia assolutamente innocua, alle concentrazioni tipicamente presenti nei prodotti del tabacco è relativamente sicura, non cancerogena, e non contribuisce all’insorgenza di malattie respiratorie o cardiovascolari. Dunque la rimozione della combustione, grazie all’uso di prodotti alternativi, risulta essere la chiave per la riduzione del danno.
Per tale motivo, è dunque molto probabile che le fonti di nicotina non basate sulla combustione (es: terapie di sostituzione della nicotina, tabacco “senza fumo”, sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato) producano molte meno sostanze tossiche. Le fonti di nicotina senza combustione sono state proposte come alternative alle sigarette convenzionali per la riduzione del danno da fumo: infatti, nel panorama dei prodotti contenenti nicotina, presentano il livello di rischio più basso.
Sebbene non siano esenti da rischi, gli studi sui prodotti nicotinici a rischio ridotto (RRNDS) mostrano una sostanziale riduzione dell'esposizione a un'ampia gamma di sostanze prodotte dalla combustione/fumo. Per favorire l'integrazione di strategie per la riduzione del danno da fumo nelle attuali politiche di controllo del tabacco, e per accelerare il declino della prevalenza del tabagismo, l'accesso diffuso ai RRNDS è fondamentale.
È biologicamente plausibile che forti riduzioni di esposizione alle sostanze tossiche del fumo corrispondano a una riduzione del rischio o a un'inversione del danno. Pertanto, la sfida consiste nell'identificare indicatori di riduzione del rischio di adeguata sensibilità e riproducibilità. Indagare i cambiamenti in solidi e validati indicatori di effetti sulla salute nei fumatori con malattie preesistenti, può aiutare a dimostrare il potenziale di riduzione del danno da fumo dei RRNDS. Questo approccio è particolarmente rilevante per le malattie fumo correlate come la BPCO. Vi sono prove emergenti che suggeriscono come la sostituzione delle sigarette convenzionali con fonti di nicotina non combustibili (es: sigarette elettroniche) possa migliorare i parametri clinici e funzionali in pazienti con BPCO. Alcuni biomarcatori di potenziali danni da fumo, che si sono dimostrati efficaci nel valutare gli effetti dell'esposizione al tabacco, sono la conta dei globuli bianchi e i livelli di lipoproteine ad alta densità, proteina C-reattiva ad alta sensibilità e cotinina sierica. Studi comparativi con misure fisiologiche di routine, come la pressione sanguigna, la spirometria e test di deambulazione, possono in aggiunta aiutare a confermare la riduzione del rischio.