Le parole del giornalista Alessandro Cecchi Paone intervistato da Valeria Nicolosi per LIAF in conclusione del corso di formazione svoltosi mercoledì 13 Novembre 2019 a Roma.
"Mi occupo della battaglia contro il fumo da 25 anni, prima con il Professore Ravasi, della Lega Italiana per la lotta contro i tumori, sono stato il testimonial ufficiale per 10 anni della giornata contro il tabacco poi con il Professore Umberto Veronesi direttamente dentro IEO e nella Fondazione Umberto Veronesi e proprio in quella sede ho conosciuto la sigaretta elettronica perché il professore era convinto nei termini della riduzione danno che in attesa di riuscire ad aiutare i fumatori a smettere era importantissimo diminuire l'apporto di sostanze dannose e cancerogene che sono prodotto, com'è noto, dalla combustione che non c'è nella sigaretta elettronica."
Queste le parole del giornalista Alessandro Cecchi Paone intervistato da Valeria Nicolosi per LIAF in conclusione del corso di formazione svoltosi mercoledì 13 Novembre 2019 a Roma.
"La comunicazione non è cambiata in Italia, anzi è sempre la stessa e non riesce ad ottenere più di tanto i risultati attesi, proprio perché io ne faccio parte, e non sto criticando nessuno, ma sto dispiacendomi di vedere come ci sia uno zoccolo duro; ci ha detto Alessandra Gisleri, direttore di Euromedia Research, che ci sono un terzo di fumatori che sono irredimibili. Diciamo che gli altri hanno preso coscienza del problema e dei rischi per la salute ma hanno bisogno di aiuto. Secondo me questo aiuto passa attraverso l'adozione della sigaretta elettronica secondo i regolamenti italiani ed europei, perché appunto la riduzione del danno è un primo passo fondamentale verso la possibilità di smettere del tutto. Non ho mai fumato perché per fortuna vengo da una famiglia molto attenta al tema della prevenzione anche quando non era di moda ma anche perché sono stato un nuotatore del Coni, quindi uno che doveva avere i polmoni belli liberi e poi con il mestiere che faccio la mia voce va difesa. Questo mi ha evitato il periodo di rischio che è sempre stato anche ai miei tempi del ginnasio liceo."
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