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Un successo che prescinde dalle latitudini geografiche.
Le statistiche sono assolutamente chiare e al di sopra di interpretazioni soggettive: aprire un negozio in franchising con Svapo Web rappresenta una scelta vincente ovunque si decida di avviare lo Store.
Dal 2019, anno in cui è decollato il progetto delle affiliazioni, oltre 230 imprenditori hanno deciso di aprire un negozio in franchising "agganciandosi" al brand fondato e guidato da Arcangelo Bove con una ripartizione territoriale equamente spalmata tra Nord, Centro e Sud - isole comprese.
È una caratteristica, questa detta, che è indice del forte appeal di cui Svapo Web gode presso l'intero panorama del mercato nazionale, indipendentemente, come detto, dalla collocazione territoriale.

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E la conferma di questo dato viene anche dalle location nelle quali vengono inaugurate le nuove attività. 
Gli Svapo Web Store, infatti, si ritrovano in grandi città, in importanti Centri commerciali ma anche in paesi più piccoli. Centri di poche migliaia di residenti che, comunque, riscuotono notevoli riscontri.
Nel rispetto dei parametri di esclusività territoriale, infatti, gli esperti del team franchising consigliano ed assistono quanti vogliono avviare uno Svapo Web Store affinchè possano individuare la migliore collocazione e quindi ottimizzare le percentuali di successo. 
Un'attenta attività di geomarketing che guiderà l'imprenditore nella adozione delle migliori soluzioni. Dietro l'apertura di ogni singolo Svapo Web Store, v'è pertanto una certosina opera di indagine e di analisi che si inquadra in un più ampio lavoro di accompagnamento e di assistenza che la squadra del Franchising Svapo Web non garantirà solo prima dell'apertura ma anche nel durante e dopo la fase di start up. 
Qualità, convenienza e, appunto, assistenza sono i tre pilastri - da sempre - del mondo "arancione". Un immenso valore aggiunto che pone l'affiliato al centro del progetto in costante dialogo con la Casa madre. In qualunque punto dello Stivale decida di dare corpo al suo investimento.

 

I traffici clandestini delle "bionde" di contrabbando. 
I Finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno sequestrato oltre cinque tonnellate di sigarette di contrabbando.
Il materiale è stato rinvenuto a Palermo, all’interno di un camion e di un furgone che erano stati sottoposti a controllo.
Lo riferisce Rai News.
Una pattuglia del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, nel dettaglio, ha notato, all’interno di un piazzale in via Santa Maria di Gesù, la presenza di alcuni soggetti intenti a trasbordare un carico da un autoarticolato a un mezzo commerciale che, alla vista dei militari, ha cercato di allontanarsi repentinamente.

I finanzieri, pertanto, insospettiti, hanno provveduto a bloccare il mezzo e ad identificare il conducente.
Quindi si è controllato il camion, con l’ausilio del cane anticontrabbando “Arca”, esemplare in forza al Gruppo Pronto Impiego Palermo, e proprio su insistenza di questo che aveva segnalato con insistenza di orientare i controlli verso l’interno dell’autoarticolato.
L’accurata ispezione dei mezzi operata dai finanzieri ha quindi permesso di rinvenire complessivamente un quantitativo pari a 18.000 stecche di sigarette di contrabbando riportanti i marchi Chesterfield, Philip Morris e Merit.
Le sigarette, per un peso complessivo di 5.040 chilogrammi, sono state quindi prontamente sottoposte a sequestro, impedendone l’immissione sul mercato nero della città.

Tale circostanza, secondo le stime degli inquirenti, avrebbe fruttato al dettaglio, qualora concretizzatasi, ricavi nella misura di circa 800.000 euro.

I due conducenti, di nazionalità italiana - trattasi di Carmine Pellecchia, 31 anni di Salerno, e di Gaetano Catalano, 45 anni di Palermo -sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per il delitto di contrabbando e tradotti presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il Magistrato, da parte sua, ha convalidato l’arresto, disponendo per uno dei due l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e, per l’altro, quella meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Il patto tra l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza approda anche a Napoli.
Nella giornata di ieri, Venerdi 28 Luglio, infatti, alla presenza del Comandante regionale della Guardia di Finanza della Campania - Generale Giancarlo Trotta - e del Direttore territoriale della Campania dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - dottoressa Maria Alessandra Santillo - affiancati rispettivamente dai Comandanti e dai funzionari delle province campane, si è tenuta una riunione tra le due Amministrazioni.
Durante lo svolgimento della stessa sono state affrontate tematiche d’interesse comune ed in particolare quelle riguardanti il Protocollo d’intesa sottoscritto, a livello centrale a Roma, nel decorso mese di Aprile.
Si tratta, come noto, del documento posto in essere a quattro mani tra i vertici nazionali dell'Agenzia, nella diretta persona del Direttore Carlo Alesse, e delle Fiamme Gialle, con il Comandante Andrea De Gennaro.
Molto similari taluni dei campi di azione delle due Istituzioni, ragion per cui si è condiviso di attivarsi per porre in essere un migliore coordinamento e rendere più sinergico il percorso comune.
Si è ritenuto dalle parti molto importante, pertanto, anche alla luce di una esigenza di ottimizzazione delle risorse umane, pianificare una attività che potesse azzerare le sovrapposizioni di competenze.
Allo stesso momento, sempre con riferimento al protocollo di inizio mese di Aprile, con l'accordo territoriale si mira a dare vita pure ad un quanto mai prezioso scambio di informazioni potendosi anche approdare, come nel caso di Mestre, anche alla costituzione di uffici comuni.
Una formula che può rivelarsi vincente e che, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, si sta declinando anche a livello territoriale con - come nel caso partenopeo - i vertici regionali che stanno ponendo in essere accordi per definire la operatività sulla scala particolare. 
Nelle settimane successive, si apprende, saranno posti in essere ulteriori step per disciplinare e definire le precise modalità d'intervento.

Aprire un negozio in Franchising senza doversi svenare in investimenti improbabili e con una prospettiva di guadagno e di successo che è praticamente certa?
Ebbene, la risposta è Svapo Web.
E' un'estate meravigliosamente rovente per l'azienda arancione fondata da Arcangelo Bove nel 2012, da subito affermatasi come leader nell'e-commerce dei prodotti dello svapo e, dal 2019, divenuto anche franchising.
Sono decine le richieste che, infatti, stanno giungendo da tutta Italia al quartier generale da parte di persone che sono interessate ad aprire un negozio in franchising sfruttando la forza del brand griffato Bove.
Giovani, imprenditori che vogliono diversificare, famiglie che vogliono arricchire il reddito: è varia e vasta la tipologia di quanti stanno contattando i centralini di Benevento sulla scia delle oltre 230 persone che, dal 2019 ad oggi, in appena quattro anni e nonostante la parentesi Covid, hanno avviato Svapo Web Store in tutta la Penisola, da Nord a Sud.
Facendo profitti da subito.

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Le testimonianze di successo di quanti hanno già provveduto ad aprire un negozio in franchising con Svapo Web e che vengono puntualmente rilanciate attraverso i canali editoriali e social del gruppo Bove stanno stuzzicando l’appetito “imprenditoriale” di tanti.
Chi si affilia a Svapo Web non avrà bisogno di presentazioni agli occhi della potenziale clientela: l’insegna rappresenta il miglior biglietto da visita per la platea di svapatori che da anni ha come riferimento i colori arancioni e l’irripetibile rapporto qualità-prezzo ad essi connesso.
Fatta eccezione per i costi di start up, poi, ovvero quelli legati alla locazione dei locali ed alla fornitura della merce, nessun altra spesa è da corrispondere: per aprire un negozio in franchising con Svapo Web non servono fee di ingresso né royalties mensili o altri costi fissi.
Ecco perché molti imprenditori del mondo Svapo Web, spesso ventenni e trentenni, hanno avviato un secondo, un terzo ed un quarto Store - nell'ultimo scorcio di Luglio hanno aperto o si accingono ad aprire per cinque nuovi Store!
Ed ecco spiegato, quindi, il perchè del "claim" il "Franchising di successo".

Aprire un negozio in franchising con Svapo Web si sta rivelando essere un’occasione imprenditoriale preziosa.
Perché?
Perché l’investimento è minimo ed il rischio di impresa è totalmente azzerato.

INVESTIMENTO MINIMO

Chi decide di aprire un negozio di sigarette elettroniche con Svapo Web, infatti, non deve sobbarcarsi nessun investimento esorbitante: in primo luogo non vi sono costi di ingresso, le cosiddette “fee”.
E’ un dato non trascurabile dal momento che brand paragonabili per richiamo a Svapo Web, ma operanti in altri ambiti, pretendono per la sola cessione dei diritti di immagine somme decisamente importanti.
Allo stesso modo, moltissimi franchising, in aggiunta alla “tassa” di ingresso, si fanno corrispondere anche royalties mensili, ovvero una sorta di canone che l’affiliato deve riconoscere alla casa madre su base mensile o sotto forma di quota fissa o sotto forma di percentuale su quanto fatturato.
Tutto questo con Svapo Web non c’è.
Il guadagno, al netto dei costi aziendali, è tutto di chi si affilia.
Ecco perché tantissimi giovani, molti al loro primo impiego, stanno avviando il loro percorso con Svapo Web: aprire un negozio in franchising con il marchio creato dal sannita Arcangelo Bove, padre del vaping nazionale, rappresenta una possibilità concreta anche per chi vuole muovere i suoi primi passi nell’imprenditoria. 

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PROFITTI DA SUBITO

E poi c’è il fattore guadagno.
Ovviamente.
Il guadagno è da subito con gli Svapo Web Store.
Il brand, infatti, è il primo in Italia per storia e per forza e si ritrova omogeneamente distribuito il tutta Italia, da Nord a Sud, isole comprese.
Gli svapatori ben sanno come in uno Store arancione si trovi un abbinamento qualità-prezzo che non si rinviene nel mercato concorrenziale.
L’insegna Svapo Web apposta all’esterno dell’esercizio è pertanto una calamita per la potenziale clientela nel cui immaginario sigaretta elettronica, in Italia, è sinonimo di Svapo Web.
Proprio come Barilla lo è per la pasta o, tanto per dirne una, Levi's per i jeans.
Non si scappa.
In più, chi decide di aprire un negozio in franchising col marchio di Bove ha anche la tranquillità di poter godere di esclusività di zona, principio che è contrattualmente previsto e rigidamente salvaguardato.
Negli Svapo Web Store, e solo in essi, poi, si ritrovano prodotti a marchio che consentono “margini” notevoli.
Ecco perché oltre 230 imprenditori hanno deciso di affiliarsi, ecco perché molti di loro aprono un secondo, un terzo se non un quarto e quinto Store.
E come ama ripetere Bove, “il meglio deve ancora venire”.

La sede del Comando regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza ha accolto il primo incontro tra i vertici regionali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Guardia di Finanza, in attuazione del ben noto Protocollo di Intesa stipulato a Roma in data 3 Aprile 2023.
Lo rende nota comunicato Adm.
Il Comandante regionale del Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Guido Zelano, ha accolto il Direttore della Direzione Territoriale Interprovinciale di Bolzano e Trento di Adm, dottore Stefano Girardello, in un incontro teso a "consolidare e accrescere i già ottimi rapporti di collaborazione tra le due Istituzioni, impegnate fianco a fianco nell’obiettivo comune di assicurare un adeguato livello di protezione degli interessi finanziari unionali e nazionali, nonché di offrire una efficace tutela dalle minacce alla sicurezza economico-finanziaria, alla salute e all’ambiente".

Il Direttore Girardello ed il Generale Zelano hanno evidenziato i numerosi aspetti positivi connessi all’applicazione del Protocollo di Intesa che, oltre a normare le procedure di collaborazione già in essere, eviterà sovrapposizioni e duplicazioni operative e consentirà, attraverso affinate analisi di rischio congiunte, controlli sempre più mirati su merci e passeggeri in transito negli scali aeroportuali, nei confini terrestri e negli interporti doganali, garantendo dunque la fluidità delle operazioni commerciali lecite.
Le sinergie operative riguarderanno, in particolare, il contrasto del contrabbando e degli altri traffici illeciti connessi alla circolazione delle merci in ingresso e in uscita nel o dal territorio doganale dell’Unione europea, nonché delle violazioni nei settori delle accise e delle altre imposte sulla produzione e sui consumi, del gioco pubblico e della movimentazione transfrontaliera di denaro contante.
Il confronto si è concluso esprimendo "viva soddisfazione da entrambe le parti, al quale seguiranno ulteriori incontri operativi a livello provinciale tra i dirigenti degli uffici territoriali di Adm e i Comandanti provinciali della Guardia di Finanza per l’attuazione in concreto del protocollo".

Continua ad essere somministrata, a piccole ma costanti dosi, la cura-Alesse.
Dopo aver proceduto a un profondo riassetto degli Uffici centrali, al fine di rendere più efficiente e razionale l’azione amministrativa dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il Direttore di Adm, Consigliere Roberto Alesse, ha firmato ieri un’importante determina che formalizza l’avvio di un iter amministrativo funzionale alla definizione e attivazione di un nuovo modello organizzativo delle strutture territoriali dell’Agenzia.

A tale scopo, la determina istituisce un Comitato ristretto, formato da direttori di vertice sia centrali che territoriali, che individuerà le migliori soluzioni amministrative per il completamento del riassetto amministrativo dell’Ente, attuando la valorizzazione delle Direzioni Territoriali nel segno dell’efficienza, della semplificazione dell’azione amministrativa e dell’uniformità applicativa delle procedure.
Lo rende noto un comunicato stampa diramato dalla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il Comitato ristretto dovrà definire il numero, la dimensione, la competenza - funzionale e territoriale - e l’articolazione interna delle Direzioni Territoriali e dei relativi Uffici, mediante l’individuazione di un nuovo modello organizzativo standardizzato da applicare, di norma, su tutto il territorio nazionale, individuando, al contempo soluzioni dedicate per le strutture territoriali connotate da specifiche esigenze.

La riorganizzazione delle strutture territoriali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli punta, inoltre - è altresì spiegato - "al definitivo completamento, anche sul territorio, della incorporazione da parete dell’Agenzia dell’ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, al fine di assicurare una effettiva osmosi tra i dipendenti che ne valorizzi le competenze specialistiche, fornendo agli operatori economici e agli altri utenti un servizio pubblico più efficiente".

Il vertice di Adm ha assicurato, avviandosi a concludere, che, nella predisposizione degli atti organizzativi funzionali alla riforma delle strutture territoriali dell’Agenzia, "si manterranno costanti i rapporti con le Organizzazioni sindacali, in un’ottica inclusiva e di piena collaborazione, anche mediante l’attivazione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione dell’Agenzia".
Il cambiamento continua.

BAT Italia, azienda leader mondiale nei beni di largo consumo con un portafoglio prodotti multi-category nel settore del tabacco, annuncia la nomina di Greta Autieri come nuova HR Director per l’Italia e membro del Consiglio di Amministrazione.

Autieri sarà a capo della gestione HR dell’azienda, che continua a conseguire ottimi risultati, tra i quali il raggiungimento della certificazione Top Employer Italia per il 12° anno consecutivo (oltre a quella Europea e globale), e vari riconoscimenti nell’ambito Diversity & Inclusion, come l’inserimento del Gruppo BAT tra i prestigiosi Diversity Leader globali dal Financial Times. Il team guidato da Greta Autieri è un forte abilitatore della strategia A Better Tomorrow di BAT, che ha l’obiettivo di costruire un futuro migliore riducendo l’impatto della propria attività sulla salute e sull’ambiente, per i consumatori, le comunità in cui opera e i dipendenti, concentrandosi verso questi ultimi sullo sviluppo dei talenti e di una cultura della trasparenza, dell'apertura, della flessibilità e del riconoscimento fondata su diversità e inclusione.

 Autieri, 34 anni, si è laureata in Sociologia, Marketing d’Impresa e Comunicazione presso l’Università Sapienza di Roma. È entrata in BAT nel 2014 come Junior HR Business Partner e da allora ha ricoperto il ruolo di HR Business Partner interfacciandosi con diverse funzioni aziendali e aree geografiche, inclusa Grecia, Malta, Cipro ed Israele, dal 2017 al 2019. A partire dal novembre 2019, Greta Autieri ha ricoperto il ruolo di HR Business Partner South Europe Area sia per le funzioni Corporate che Marketing. La manager fa anche parte del progetto Trieste Innovation Hub, che supporta fin dalle prime fasi di recruiting, employer branding e preparazione all'onboarding dei nuovi assunti presso il nuovo stabilimento di Trieste. A partire dall’aprile 2021 ricopre il ruolo di Head of Talent, Culture & Inclusion per l’Italia.

 Greta Autieri è da sempre un’appassionata sostenitrice di vari progetti di Diversity & Inclusion ed è anche membro dell’Advisory Board on Women's Empowerment di Ambrosetti.

 "Sono lieta di ricoprire questo nuovo ruolo all’interno di BAT Italia e non vedo l'ora di affrontare nuove sfide in questa posizione. Sono particolarmente orgogliosa di aver contribuito al progetto dell’‘A Better Tomorrow Innovation Hub’ di Trieste coordinando la ricerca dei talenti e l’assunzione di quasi 100 persone, su un totale previsto di 600 dipendenti diretti nei prossimi 5 anni. Il nuovo team triestino è composto da figure cross-funzionali che si occupano di innovazione, digitalizzazione, ricerca & sviluppo e produzione,” ha commentato Greta Autieri.

 

Ancora sigarette illegali in circolazione sul territorio nazionale.
Il Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha smantellato un'associazione per delinquere "dedita al traffico di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri contraffatti".
Allo stesso tempo il reparto speciale delle Fiamme Gialle ha provveduto a notificare sette misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati ( si tratta di due persone che già si trovano in regime di carcere e di ulteriori cinque che sono ai domiciliari).
Lo fa presente l'Agenzia di stampa nazionale Ansa.
Uno dei componenti della banda, viene precisato, ha precedenti specifici ed è storicamente legato a una delle famiglie napoletane più attive nel contrabbando di sigarette.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli ed hanno consentito di fare luce sulla realizzazione di uno stabilimento occulto, nell'area industriale di Bernate Ticino - centro ricadente nella Città metropolitana di Milano - che, qualora fosse andato a regime, sarebbe stato in grado di produrre un quantitativo stimato in due tonnellate di sigarette al giorno con i marchi contraffatti di note aziende produttrici.
Un'attività che, in pratica, grazie ad un acuto lavoro di intelligence posto in essere dagli inquirenti, ha consentito di stroncare l'attività ancor prima che essa potesse nascere.

Quanto all'associazione, che aveva la sua base operativa a Napoli, la medesima stava provvedendo a reclutare manodopera straniera specializzata nell'assemblaggio e nella messa in opera dei sofisticati macchinari necessari alla produzione illecita, alcuni dei quali di recente fabbricazione.
E' chiaro come la strategia criminale adottata fosse orientata ad aggirare, attraverso una produzione in house, i filtri dei controlli anti-contrabbando che, per ragionevoli motivi, sono più intensi ai valichi di frontiera, quelli aeroportuali in primis.
Già qualche mese or sono vi fu un precedente dato dalla realizzazione di una vera e propria produzione di bionde illecite in Lombardia ed anche in quel caso i "promotori" erano persone del Sud Italia.

Venerdì 14 luglio 2023 alle ore 12.00 in Aula 6, Torre Biologica, il Dott. Attaullah Ahmadi, visiting researcher della French School of Public Health and Global Health Focus presso il  Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, terrà un seminario su “Tobacco harm reduction in Afghanistan: experiences, challenges, and recommendations”.

Il seminario, introdotto dal prof. Alfredo Pulvirenti e organizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca CoEHAR, è rivolto a giovani ricercatori, studenti, specializzandi e dottorandi. 

Oltre tre milioni di persone in Afghanistan fumano ogni giorno, rendendo il tabagismo una delle principali cause di morte prevenibile nel paese. Nel 2021, iniziative di comunità a Kabul e Herat hanno iniziato a sostenere la THR come approccio nuovo, realistico e pratico per promuovere l’astinenza dal fumo e ridurre al minimo i danni del tabacco. Tuttavia, l’attuazione delle strategie THR in Afghanistan deve affrontare numerose sfide, tra cui la mancanza di sostegno governativo, problemi di finanziamento, condizioni di mercato sfavorevoli e ideologie fuorvianti. Per promuovere efficacemente la THR in Afghanistan, sarà necessario attuare politiche che supportino i prodotti a rischio ridotto per i fumatori, regolamentare il mercato di questi prodotti, produrli localmente con la supervisione di operatori sanitari, condurre campagne di advocacy più coinvolgenti e assicurarsi sponsor nazionali.

Attaullah Ahmadi è medico. Sta conseguendo un Master of Public Health (MPH) presso EHESP, la Scuola francese di sanità pubblica. E’ consulente senior di Global Health Focus (GHF) e membro del comitato editoriale di Public Health Challenges (Wiley). È fondatore e direttore di THR Afghanistan, un’organizzazione che cerca di ridurre le morbilità e la mortalità indotte dal tabacco attraverso l’introduzione di prodotti a base di nicotina più sicuri. Il dott. Ahmadi studia e affronta in maniera concreta le disuguaglianze sanitarie per una salute pubblica al servizio di tutti. Ha pubblicato articoli scientifici in materia di salute pubblica nei paesi in via di sviluppo tra cui l’Afghanistan, analizzando i loro sistemi sanitari ed evidenziando le sfide che devono affrontare.

(da Coehar)