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I rappresentanti dell’Ufficio Relazioni internazionali e Antifrode dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno ricevuto, nella giornata di Martedi 10 Ottobre, una delegazione dell’Autorità doganale degli Emirati Arabi Uniti (EAU).
Tema principale attraverso il quale si è sostanziata la visita è stato quello della lotta alla commercializzazione di bevande alcoliche nazionali contraffatte negli EAU. Particolare interesse hanno destato presso la delegazione araba l’approccio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, basato su un complesso meccanismo di risk management per l’individuazione dei campioni da analizzare, e la ormai consolidata articolazione di laboratori, che permette di svolgere test tempestivi delle sostanze oggetto di indagine.
L’incontro, come viene fatto presente in una nota dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è servito a stabilire i presupposti della futura collaborazione in materia di anticontraffazione delle bevande alcoliche di origine nazionale e, più in generale, tra la dogana italiana e quellaemiratina.

BARCOLANA 2023

Grande successo di pubblico, intanto, restando in tema di relazioni esterne, quello che si è registrato per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Personale dell'Agenzia in questione, nello specifico, è stato presente nella splendida cornice di piazza Unità d’Italia, con un proprio stand, alla edizione numero 55 della storica manifestazione della Barcolana 2023.
Un flusso quasi ininterrotto di cittadini ha visitato incuriosito l’esposizione di beni sequestrati per contraffazione, per contrabbando o perché appartenenti alle specie protette dalla Convenzione di Washington, ricevendo esaustive spiegazioni da parte del personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
I bambini (e non solo) sono rimasti affascinati dagli esperimenti che i chimici dei vari laboratori dell’Agenzia hanno fatto fare loro: un modo divertente e istruttivo per cominciare a conoscere l’attività dell’Agenzia e la sua importanza.
I più piccoli hanno ringraziato per la bella esperienza con sorrisi, abbracci e anche disegni dedicati ad Adm.
Una occasione utile a far conoscere l'Istituzione alle fasce più giovani della popolazione.

Si è tenuto nei giorni scorsi, presso l’interporto Quadrante Europa di Verona, un convegno dal titolo "Lo status di operatore economico autorizzato (AEO) e i suoi vantaggi” per divulgare la cultura della compliance doganale e, specificatamente, gli istituti che favoriscono la semplificazione delle procedure al fine di agevolare il processo di internazionalizzazione delle imprese.
L’apertura dei lavori è stata affidata al Direttore del Consorzio ZAI, Nicola Boaretti, a Paolo Pasqui, Presidente Consiglio nazionale spedizionieri doganali, al Presidente ANASPED – Associazione nazionale spedizionieri doganali, Massimo De Gregorio, a Chiara Tosi, Presidente di The International Propeller Club - Port of Verona, e, per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a Claudio Oliviero, Direttore Direzione Dogane, a Franco Letrari, Direttore Interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia e a Carlo Cosentino, Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Verona.

Il convegno, che ha riscosso molto successo tra gli operatori delle imprese del territorio, è proseguito analizzando i vantaggi e le novità prospettate nella riforma del CDU, grazie agli interventi della dirigente Paola Paliano, di Nunzia Lafiandra e, sul ruolo degli operatori economici, di Stefania Franchi e Maria Grazia Mele dell’Ufficio AEO, Compliance e grandi imprese dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Particolare attenzione è stata poi riservata alla realtà veneta con gli interventi mirati di Cinzia Fattori ed Enza Panico, rispettivamente Coordinatrice regionale AEO della Direzione Interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia e Team Leader AEO dell’Ufficio delle Dogane di Verona dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Apprezzato da parte dei numerosi partecipanti è stato l’intervento di Federica Fasoli, responsabile delle questioni doganali della Società Calzedonia S.p.A.
A conclusione dell’incontro si sono infine confrontati Maurizio Messina, dell’Università di Verona e Pietro Bellante, Consigliere The International Propeller Club -Port of Verona.

La liaison Agenzia delle Dogane e dei Monopoli-Guardia di Finanza sempre più stretta.
E si rinnova anche sul fronte del contrasto ai traffici di droga.
I finanzieri del primo Nucleo operativo metropolitano Cagliari, con l’aiuto di unità cinofile e in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno provveduto ad operare una operazione in fatto di repressione degli stupefacenti presso l'aeroporto di Cagliari Elmas.
Gli operanti, nel dettaglio, hanno provveduto a sequestrare tre involucri di plastica
contenenti droga (per la precisione del tipo Shaboo) per un peso complessivo di 195 grammi.
La sostanza era stata occultata indosso ai passeggeri e all’interno del bagaglio a mano di una persona di origine filippina, proveniente da Barcellona.
Il quantitativo sequestrato avrebbe consentito la suddivisione in oltre 950 dosi, garantendo un provento stimato sul mercato illecito nell'ordine di circa 100.000 euro.
Lo Shaboo è tipo di stupefacente che produce un tipo di euforia molto più potente della cocaina.
Viene prodotta e consumata per lo più nella zona del Sud-Est asiatico, in Paesi quali la Thailandia e le Filippine.
Quanto alla sua conformazione, lo Shaboo si presenta in granuli e viene assunta per via inalatoria, fumata o iniettata.
E’ inodore e, per tale ragione, il suo trasporto avviene sovente tramite gli aerei, poiché solo i cani antidroga meglio addestrati riescono a fiutarla e, quindi, ad intercettare colui il quale la sta trasportando.
Al di la del dettaglio operativo, si conferma il grande lavoro di sinergia e di collaborazione che si sta sviluppando in tutta Italia sull'asse Adm-Gdf e che, in altri termini, sta andando a declinare gli indirizzi del protocollo di intesa che era stato stipulato nel mese di Aprile di quest'anno a Roma dai rispettivi vertici nazionali.
Un accordo che ottimizza sforzi e risorse evitando sovrapposizioni e che, in taluni contesti, si sta sostanziando nella istituzione di quelli che sono veri e propri uffici misti.

È possibile aprire un negozio in franchising con un investimento inferiore a 10.000 euro? Ma, soprattutto, un investimento di questa portata è sufficiente a creare concrete prospettive di successo?

La risposta alla prima domanda è alquanto scontata: dipende dal brand cui ci si vuole legare. Molti di essi pretendono, infatti, fee di ingresso abbastanza imponenti abbondantemente al di sopra della soglia di 10.000 euro senza contare, poi, gli ulteriori costi di start up. E se anche non sono richieste in modo franco tasse d'ingresso, si richiedono investimenti minimi su altri aspetti che pure comportano, alla fine, un esborso economico assolutamente significativo.

È il caso di una nota catena di abbigliamento, tanto per dirne una, che richiede tra le condizioni per aprire un negozio in franchising, con la relativa concessione del marchio, un investimento sugli arredamenti pari ad almeno 120.000 euro. E se non sono fee sono royalties, ovvero le quote che su base mensile o annuale l'affiliato deve corrispondere alla casa madre.

Altri brand, poi, non richiedono né fee né royalties per l'affiliazione con costi di avvio dell'attività che sono modici: si tratta, però, di realtà che non sono sicuramente top nei rispettivi settori.

Un'eccezione, però, è quella rappresentata da Svapo Web, azienda leader in Italia nel settore della vendita delle sigarette elettroniche e dei prodotti dello svapo in generale. Svapo Web, pur essendo marchio di primissima fascia nel mondo imprenditoriale italiano, presenta costi di affiliazione che sono estremamente bassi. Aprire un negozio in franchising con il brand fondato e guidato da Arcangelo Bove, infatti, non necessita di fee o di royalty; Per avviare, inoltre, uno Store occorre un investimento quantificabile in circa 10.000 euro, che poi è la somma richiesta per le locazioni dei locali e per la prima fornitura e che, del resto, sarebbe da mettere in conto per l'apertura di una qualsiasi attività libera.

Investimento minimo, brand forte che garantisce guadagni immediati e che azzera il rischio di impresa: Svapo Web è una scommessa vincente e la prova vive negli oltre 230 Store che sono stati aperti in franchising in poco più di quattro anni.

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Nell’ambito della costante azione di controllo dello scalo aeroportuale “Galileo Galilei”, i militari del Comando Provinciale di Pisa, congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) della Sezione Operativa Territoriale, hanno arrestato, in flagranza di reato per traffico di sostanze stupefacenti, un cittadino di 38 anni di origine nigeriana proveniente dal Belgio, che ha tentato di introdurre in Italia quasi 1.300 grammi di eroina e oltre 100 grammi di cocaina, con la tecnica dei body packers – il c.d. “ovulatore”.

Il passeggero proveniente da Bruxelles/Charleroi, atterrato in Italia “per promuovere scopi benefici e associazionisti” - queste le dichiarazioni rese durante il controllo – ha fornito contraddittorie versioni agli operanti, unitamente all’atteggiamento evidentemente nervoso del medesimo, tale da indurre sin da subito i militari del Gruppo di Pisa e i funzionari ADM ad approfondire il controllo; è stato quindi sottoposto a esame RX presso l’ospedale “Cisanello” di Pisa, al fine di accertare la presenza di sostanze stupefacenti nascoste all’interno del corpo.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che il passeggero aveva ingerito 122 “ovuli” in contenitori plastici rigidi avvolti in strati di nastro adesivo i quali, una volta espulsi, sono risultati contenere sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina, per un peso complessivo di 1.452 grammi circa.

Il soggetto è stato tratto in arresto e condotto presso il carcere “Don Bosco” di Pisa a disposizione della locale Autorità Giudiziaria, mentre lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro. La droga avrebbe fruttato alla consorteria criminale, per cui sono in corso indagini finalizzate a individuare ulteriori soggetti coinvolti nel traffico illecito, oltre 80 mila euro allo spaccio.
Il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte a indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Tale operazione conferma come le organizzazioni criminali continuino ad avvalersi di corrieri che occultano stupefacenti nel proprio corpo, in involucri precedentemente ingeriti, ovvero all’interno del bagaglio a seguito. Il risultato conseguito è dimostrazione dell’efficacia del Protocollo di Intesa siglato fra ADM e GdF nel mese di aprile di quest’anno, documento che velocizza lo scambio di informazioni e agevola le attività di verifica congiunta fra le due istituzioni presenti sul territorio volte a contrastare anche le violazioni derivanti da comportamenti illegittimi di passeggeri.

Ogni anno in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici, tra cui parchi, giardini, piazze e strade, viene smaltito in modo improprio, abbandonando il mozzicone a terra. In Italia c’è ancora poca consapevolezza del fenomeno del littering di mozziconi e piccoli rifiuti e della necessità di arginarlo, al punto che il 40% dei cittadini ignora l'esistenza di una normativa specifica contro l'abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni, che porta gravi conseguenze per l’ambiente sotto il profilo dell’inquinamento, con ricadute negative non solo dal punto di vista sociale, ma anche dei costi dei servizi di igiene urbana.
La campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”, realizzata per il quarto anno consecutivo da Marevivo, in collaborazione con BAT Italia e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, nasce proprio per contrastare questo fenomeno, che si origina da un gesto - abbandonare un mozzicone o un piccolo rifiuto nell’ambiente -spesso considerato “piccolo” da chi lo compie perché non ha contezza dei grandi danni che può provocare alla flora e alla fauna terrestre e marina.
Dal 2021 la campagna ha consentito di risparmiare al Pianeta un totale di 3.164.676 mozziconi, pari a 1,56 tonnellate.
Un numero che potrebbe coprire uno spazio di 326 ettari pari a circa 466 campi da calcio.
Per la sua quarta edizione la campagna ha coinvolto Milano, Napoli, Trieste e Firenze, e ha previsto oltre ad attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini anche un monitoraggio di dati satellitari di alcune aree di maggior afflusso di persone delle città coinvolte realizzato da JustOnEarth, start up italiana specializzata in Intelligenza Artificiale, Computer Vision e Remote Sensing Satellitare.
L’iniziativa ha consentito non solo di misurare l’efficacia di queste azioni, ma ha permesso anche di fornire alle Amministrazioni locali dati utili per capire e prevenire il fenomeno del littering.
A questo si sono aggiunti anche sondaggi qualitativi sulla sensibilità ambientale dei cittadini e sulle principali cause del littering.
Per informare e sensibilizzare le persone, nelle piazze di Napoli e Firenze è stata realizzata un’installazione di grande impatto: una «scena del crimine» in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti tartarughe, pesci o altri animali marini è stata posta la riproduzione gigante di un mozzicone e di altri rifiuti come simboliche “armi del delitto”. A Milano, invece, è stata presentata, nella cornice della Milano Design Week, “Re-generation”, l’opera di street art anamorfica dall’artista Cosimo Caiffa, in arte “Cheone”, per ispirare il pubblico attraverso l’arte sul tema della sostenibilità ambientale; mentre a Trieste è stata collocata la sagoma di oltre 20 metri di un delfino, il simbolo di Marevivo, al fianco della quale era presente la riproduzione in scala gigante di un mozzicone.
L’installazione si è accesa con la proiezione di una “heat map” che evidenziava idealmente le aree colpite dal littering a basso, medio ed alto rischio.
I volontari di Marevivo hanno inoltre distribuito oltre 30.000 posacenere tascabili e riutilizzabili in plastica riciclabile nei luoghi più frequentati delle città.

 Anche la SICS - Scuola Italiana Cani Salvataggio, associazione di volontariato che si occupa della formazione e dell’impiego operativo dei cani da salvataggio nautico e dei loro conduttori, ha preso parte alla campagna attraverso la presenza in alcune spiagge del territorio nazionale per ampliare le attività di sensibilizzazione a favore della riduzione del littering.
Infine, i comuni di Procida (NA), La Maddalena (SS), Lucca (LU) e Alatri (FR) hanno scelto di aderire a “Piccoli gesti, grandi crimini” 2023, implementando dei mini-toolkit per sensibilizzare i cittadini nei confronti del littering.
I risultati finali della campagna sono stati presentati oggi a bordo della Nave Palinuro della Marina Militare alla presenza del Comandante Samuele Mondino, di Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo, Fabio de Petris, Amministratore Delegato di BAT Italia, Luigi Borgogno, General Manager di JustOnEarth, Maria Cristina Pedicchio, Responsabile di Marevivo Friuli Venezia Giulia e Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste.
Il monitoraggio, effettuato attraverso l’interpretazione con AI di dati satellitari e altre fonti da parte di JustOnEarth ha consentito di osservare, misurare, raccogliere ed elaborare i dati relativi al fenomeno del littering prima, durante e dopo le attività di informazione e sensibilizzazione realizzate durante la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” 2023, suddividendo il territorio urbano di ciascuna delle città in tre fasce di rischio (“alto”, “medio” e “basso”), incrociando i dati sul littering, le caratteristiche urbanistiche e la tipologia di azioni implementate in ciascuna di esse.
La campagna ha portato a una riduzione media del 59% del littering da mozzicone nell’ambiente e, in particolare, -73% di littering a Milano, -62% a Napoli, -58% a Trieste e -43% a Firenze.
Per la realizzazione di questa analisi JustOnEarth si è avvalsa di una tecnologia particolarmente avanzata di monitoraggio e intelligenza artificiale che ha permesso di interpretare e trasformare le immagini fornite dai satelliti del progetto “Copernicus” dell’Agenzia Spaziale Europea e da altre fonti, con un livello di precisione del 98,3%.

I risultati della campagna e le analisi svolte vogliono anche essere elementi preziosi a supporto delle Amministrazioni locali per implementare una serie di accorgimenti nelle loro politiche ambientali: da una più efficiente localizzazione dei cestini sul territorio urbano ad una pianificazione più efficace dei turni dei servizi di pulizia stradale, fino al rafforzamento dei controlli e delle sanzioni, tenendo in considerazione il grado di rischio delle differenti zone della città.
I cittadini delle quattro città coinvolte, secondo un sondaggio qualitativo, hanno dimostrato una diffusa sensibilità sulle tematiche ambientali e dal quale si evince che in tutte le città sia stato alto il livello di attesa e soddisfazione verso la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” e si sia registrato un particolare ottimismo sull’utilizzo delle tecnologie nell’approccio a tematiche ambientali.
Positivo anche il giudizio sull’utilità dei posacenere tascabili: a Napoli il 62,4% degli intervistati lo ritiene uno strumento utile di prevenzione dell’abbandono dei mozziconi, e il 59,1% sarebbe favorevole ad imporre l’obbligo di legge per i fumatori di averlo sempre con sé.
Sulla stessa linea anche i dati di Milano, Trieste e Firenze dove rispettivamente il 38,5%, il 45,5% e il 53,8% dei cittadini lo ritiene utile, mentre all’obbligo di legge sono favorevoli sempre il 38,5% dei milanesi, il 43,2% dei triestini, il 49,6% dei fiorentini.

Si è svolto, presso la sede della Direzione territoriale per la Sicilia dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il corso di formazione intitolato “Training on sensory analysis of tobacco products”:
Momento che si è tenuto integralmente in lingua inglese e che è stato il primo nel suo genere con la sua focalizzazione sull’identificazione ed il riconoscimento di aromi caratterizzanti su campioni di tabacco incombusto.
Lo rende noto attraverso un comunicato stampa diramato sul sito web istituzionale la stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’evento, è ancora specificato, organizzato su richiesta degli Organi di vigilanza tedeschi e austriaci, è stato un’occasione di confronto sulle buone pratiche correlate con l’attuazione della Direttiva 2014/40/Unione europea, relativa alla regolamentazione di additivi e di aromi contenuti nelle sigarette e nel tabacco da arrotolare che, dal mese di Maggio 2020, come ben noto, fa divieto di vendita sui mercati europei di prodotti che possano contenere mentolo.
Il Laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Palermo, in particolare, al fine di potere adempiere a tale applicazione, ha sviluppato un metodo interno per determinare la presenza di aromi caratterizzanti nel tabacco, attraverso la formazione di un panel organolettico di livello esperto.
Alla presenza di una folta platea di partecipanti stranieri che hanno preso parte al particolare evento, è stato approfondito il metodo interno di analisi sensoriale sui campioni di tabacco incombusto, utile per instaurare una rete per lo scambio di informazioni su una tematica di importanza cruciale per l’adempimento della Direttiva già esistente, mettendo in luce la necessità di un confronto che sia costante tra i vari Stati membri dell’Unione europea.
Positivi i feedback che sono stati rilasciati dai partecipanti e che lasciano intendere future occasioni di incontro utili per le attività di controllo e di applicazione della legislazione vigente da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. 

Aprire un negozio in franchising con Svapo Web? Roba (anche) da giovani.
Un dato in controtendenza quello che arriva dalla rete franchising lanciata dall’imprenditore sannita Arcangelo Bove: la maggior parte di quanti hanno voluto aprire un negozio in franchising con il brand arancione è, infatti, appartenente alla fascia dei ventenni e trentenni.
Un dato che va assolutamente controcorrente rispetto al dato nazionale.
Secondo i dati come emergono dal rapporto della Camera di Commercio, infatti, “il 43% (dei titolari di impresa) ha da 50 a 69 anni, il 16% da 30 a 45 e solo il 2% da 18 a 29 anni".
Ed in quel 2 percentuale la larghissima fetta è composta da giovani che ereditano progetti imprenditoriali da stretti congiunti.

I motivi che portano ad avere un così basso tasso di imprenditoria giovanile vive in vari fattori ma, soprattutto, nella fisiologica mancanza di risorse finanziarie che possa consentire un valido start up.
Svapo Web ribalta questa logica: aprire un negozio in Franchising con il brand arancione, infatti, non pretende di investire grossi capitali ma solo poche migliaia di euro che sono legate alle spese di locazione di un locale, ad esempio, o alla prima fornitura.
Per il resto, diversamente dal grosso degli altri franchising, non sono da sostenere imperiosi spese per fee o royalties

Ecco perché, come prima accennato, oltre la metà dei titolari di Svapo Web Store sono ricadenti nella fascia anagrafica 18-39: persone spesso alla prima esperienza che, dopo la debita fase formativa garantita in via gratuita dalla Casa madre, avviano percorsi di successo in tutta Italia, da Nord a Sud senza distinguo alcuno.
Così hanno fatto oltre 230 imprenditori in tutto il territorio nazionale.
Così stanno facendo tanti altri – in apertura nelle prossime settimane sono venticinque Svapo Web Store.

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Il guadagno? Praticamente immediato.
La forza del brand, conosciutissimo tra gli svapatori, è il miglior bigliettino da visita che consente tempi di carburazione praticamente nulli.
E non meraviglia che diversi di quanti hanno aperto un primo Store hanno poi provveduto ad aprirne un secondo se non un terzo ed un quarto.

La liaison Agenzia delle Dogane e dei Monopoli-Guardia di Finanza non limitata allo sola sfera dello svapo e del tabacco.
La collaborazione tra i due soggetti istituzionali si mantiene salda in senso lato su tutto il versante del contrasto ai traffici illeciti.
I finanzieri della Compagnia di Capodichino e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Ufficio delle Dogane di "Napoli 1-SOT Napoli Capodichino", nell’ambito delle costanti attività di prevenzione e repressione di traffici illeciti, hanno denunciato a piede libero un cittadino di origine nigeriana proveniente da Istanbul, per aver trasportato illegalmente 2258 compresse, 470,65 grammi e 275 ml di prodotti medicinali di vario genere, tra cui antiinfiammatori, antivirali e
antipsicotici, non autorizzati e privi di documentazione e prescrizione medica.
Lo fa presente una nota congiunta della stessa Adm e delle Fiamme Gialle.

Il cinquantatreenne, quanto ai dettagli operativi, residente nella provincia di Caserta, sottoposto ad un controllo presso la sala arrivi dell’aeroporto partenopeo, si è mostrato particolarmente nervoso e ha fornito risposte evasive alle domande degli operatori circa le ragioni del viaggio.
Le circostanze sospette e le interrogazioni alle banche dati in uso agli operanti hanno indotto ad eseguire riscontri più approfonditi ai bagagli al seguito.
Al termine del controllo, il responsabile è stato deferito alla locale Procura della
Repubblica per introduzione illegale di farmaci sul territorio nazionale e tutti i prodotti rinvenuti, del valore complessivo di circa 35.000 euro in base ai prezzi normalmente praticati sul mercato, sono stati sottoposti a sequestro.
"L’operazione - è il commento che viene dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Gdf - testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza e dell’Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli – la cui cooperazione è stata ulteriormente rafforzata grazie al recente Protocollo d’Intesa stipulato tra le due Istituzioni lo scorso aprile – a salvaguardia della collettività e al contrasto dei traffici illeciti".

Il mare magnum del Franchising è, in alcuna delle sue offerte, roba da ricchi.
Parliamoci chiaro.
Roba da chi, per dirla breve, imprenditore già è o che, magari, vuole divenirlo ma che deve disporre, necessariamente, di una base economica già robusta che consenta investimenti significativi.
Non pochi seppur importanti brand chiedono, infatti, fee di ingresso all’atto dell’affiliazione in termini di decine di migliaia di euro.
Quali opportunità, invece, vi sono per chi vuole partire da zero?
Quali opportunità vi sono per coloro i quali hanno una possibilità di investimento più limitata ma vorrebbero agganciarsi, sfruttando il modello del franchising, ad un brand già consolidato ed avviato che possa consentire di entrare meglio nelle grazie del mercato?
In tal senso aprire un negozio in franchising con Svapo Web può rappresentare una soluzione ottimale, un validissimo compromesso

UN PO’ DI STORIA: CHI E’ SVAPO WEB?

Svapo Web  è il brand leader in Italia nel settore della vendita di sigarette elettroniche e di prodotti del vaping.
Creata da Arcangelo Bove nel 2012, l’azienda è divenuta presto la numero uno nel settore delle vendite on line; Nel 2019, poi, il nuovo grande salto con il lancio del progetto franchising che ha portato, in poco meno di quattro anni, all’apertura di oltre 230 Store in tutto il territorio.
Il punto di forza per chi apre uno Svapo Web Store è quello di essere già più che noto agli svapatori: un po' quello che avviene per una mamma quando vede un negozio Chicco.
Ci entra, con fiducia incondizionata

QUALE INVESTIMENTO?

Ed ora viene il bello: chi decide di aprire uno Svapo Web Store non deve versare alcuna fee di ingresso alla Casa madre.
Né, a differenza di molti altri marchi, deve corrispondere un canone fisso mensile.
Nulla di tutto ciò.
Le spese da affrontare, per dirla breve, sono quelle qualsiasi che si dovrebbero sostenere qualora si volesse aprire un qualsiasi negozio: bisogna trovare un locale, prenderlo in affitto, bisogna acquistare la merce.
E poi devi solo incassare e la totalità degli Store lo fa da subito, sin dai primissimi giorni: ecco perché tanti giovani, ventenni e trentenni, e tante famiglie hanno trovato il successo decidendo di aprire un negozio in franchising con Svapo Web.
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