Un duro colpo al mercato legale delle alternative al fumo statunitense è quello che sta venendo dai competitor illegali cinesi.
Lo denuncia il Ceo di British American Tobacco, Tadeu Marroco.
I canali pirata del web, ma non solo, a rappresentare una seria minaccia alla tenuta del mercato dei prodotti dello svapo stars and stripes che, come si apprende da ultime indagini, sarebbe in calo rispetto alle ultime, precedenti rilevazioni.
Una concorrenza sleale, quindi, quella che vive nell’Estremo Oriente e che riversa nel bacino americano fiumi di dispositivi non conformi, non rispettosi della norma con conseguente danno per le casse dello Stato, per i produttori “clean” nonché – ultimo ma non meno importante – la salute del consumatore.
Da Tadeu Marroco, quindi, è venuto l’auspicio ad aversi “sanzioni più severe in capo a coloro i quali importano sigarette elettroniche non autorizzate negli Stati Uniti”.
"Quello a cui stiamo assistendo con la mancanza di applicazione delle leggi è una riduzione del mercato legale delle sigarette elettroniche", ha affermato il Ceo.
Tuttavia, in tale contesto, anche la attuale norma americana starebbe mettendoci lo zampino, tra attese e lungaggini burocratiche: Bat, infatti, è solo uno dei produttori di tabacco che è in attesa della conclusione delle procedure di revisione delle domande di autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti per lo svapo.
Una pratica che è attualmente in lavorazione da parte della Food and Drug Administration statunitense.
Un ritardo nel quale stanno sguazzando i produttori illegali che non stanno facendo altro che trarre vantaggio dall'incertezza continuando a vendere materiale non conforme.
La Fda, questo l’invito che giunge da Marroco, deve "decidere pubblicamente quali sono i prodotti che possono restare sul mercato e quali prodotti devono essere ritirati dal mercato".
Giovedì mattina, intanto, la società ha reso noti i risultati del primo semestre, dalla lettura dei quali si ricava come sia improbabile che si raggiunga l'obiettivo di fatturato di prefissato di 6,4 miliardi di dollari nel 2025 solo con riguardo al comparto di sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina.