Ormai quella di “sballarsi” con liquidi per sigaretta elettronica al Thc è divenuta una moda diffusa quanto pericolosa.
Un nuova blitz delle Forze dell’Ordine ha smascherato le attività di un gruppo di quattro persone che era dedito nella Capitale alla spaccio di sostanze stupefacenti.
Panetti di hashish, marijuana e, appunto, Thc.
Tra utilizzo dei canali social, quali Telegram, e tanto di Qr Code, lo spaccio era hi-tech.
“Peccato” per loro che, dall’altro lato, gli uomini del Commissariato Appio siano stati più bravi e più pronti riuscendo a smascherare le attività illecite che hanno condotto i medesimi in una palazzina di Tor Bella Monaca, vera e propria base dei traffici.
Nella palazzina, come detto, oltre alla “classica” roba, gli agenti hanno trovato e-cig di illecita provenienza caricate con una percentuale di Thc non consentita.
Liquidi frutto del mercato nero, liquidi che non esistono nel mercato lecito, per intendersi, nei negozi.
Ma c’è sempre un ma.
Ci attendiamo da un momento all’altro l’irrompere del genio di turno che colpevolizzi la sigaretta elettronica.
Assurdo? Ni
Non è remoto che possa arrivare il fenomeno che andrà a puntare il dito contro la sigaretta elettronica ipotizzando qualche fantasiosa alchimia.
Cominciando a sollevare colpe inesistenti e generalizzate contro il settore del vaping nella sua interezza.
In quel caso, accomodandosi a quel punto nei salotti dell’assurdo, si dovrebbe inevitabilmente passare a puntare il dito anche contro le siringhe, strumento che i tossicodipendenti usano per iniettarsi l’eroina.
Se tutto questo vi sembra qualcosa di pazzesco, ebbene, vi diciamo che il pazzesco è stato già accarezzato.
Nel 2019, appena qualche mese prima che il mondo fosse investito dalla tragedia Covid, negli Stati Uniti la sigaretta elettronica era già stata investita da una sorta di ciclone.
Era Evali, ovvero la “sindrome misteriosa che sta costringendo centinaia di pazienti in ospedale con infiammazioni polmonari…e che sono tutti accomunati dal fatto di avere svapato”.
Si, è vero.
Avevano svapato ma avevano infilato nella sigaretta elettronica liquidi non consentiti, di contrabbando.
Immondizia neppure lontanamente appartenente al mercato ufficiale.
Eppure l'opinione pubblica mise in croce il mercato legale.
Un po' come se qualcuno prendesse la candeggina, la versasse in un bicchiere e la bevesse e qualcuno desse la colpa al bicchiere…
Ci siamo capiti?