Bene. Ma si deve fare ancora meglio, molto meglio.
Il Regno Unito, punto di riferimento mondiale per quel che riguarda le politiche di riduzione del danno da fumo, "deve raddoppiare" il tasso di svapatori al fine di cogliere i traguardi anti-fumo.
Lo sostiene Micheal Landl, numero uno della World Vapers'Alliance, in coincidenza della giornata odierna che è quella in cui gli inglesi celebrano il cosiddetto "No Smoking Day".
"Il Regno Unito è un campione di cessazione del fumo e leader nella riduzione del danno in tutto il mondo - esordisce l'attivista - I tassi di fumo sono diminuiti di oltre il 29% nell'ultimo decennio da quando lo svapo è diventato molto popolare e il governo deve raddoppiare l'adozione dello svapo.
L'ampia adozione dello svapo dovuta al forte sostegno politico è il motivo per cui i tassi di fumo sono diminuiti più rapidamente rispetto ad altri Paesi.
Il "No Smoking Day" dovrebbe celebrare il successo del Regno Unito e non essere messo in pericolo dall'allarmismo dello svapo".
Nonostante i lampanti risultati che sono stati colti in Inghilterra in tema di politica anti-fumo, proprio grazie alle strategie del vaping, una determinata parte politica vorrebbe imporre una tassazione maggiore sui prodotti del vaping oltre a tutta una altra serie di "attenzioni", come quelle connesse agli imballaggi.
Ciò in replica alla cosiddetta Khan Review.
Ebbene, "ciò - continua Landl - metterebbe in pericolo i progressi raggiunti abbracciando pienamente lo svapo per i fumatori".
“I politici devono resistere alla pressione dei gruppi anti-svapo, dell'Oms e di altri Paesi che ignorano i fatti scientifici e il successo del Regno Unito - insiste e chiude Landl - Il crollo sarebbe un disastro per i fumatori e gli attuali vapers.
Una tassazione più elevata sui prodotti da svapo e l'equiparazione dello svapo al fumo spingerà molti vapers a tornare a fumare e non aiuterà gli attuali fumatori a passare a un'alternativa meno dannosa".
