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Cambiare per migliorare.
E’ quanto dovrebbero fare le Istituzioni italiane per fronteggiare il problema legato al tabagismo.
Perché? Perché i dati dicono in modo inequivocabile che le strategie che si stanno ora come ora adottando non stanno restituendo dati confortanti.
In primo luogo, madre di tutti i riferimenti, è da sottolineare come i numeri del tabagismo siano in risalita.

Lo aveva fatto presente lo stesso Istituto Superiore di Sanità, in una nota del Maggio 2022, riportando quanto di seguito “Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2009.
Dopo un lungo periodo di stagnazione si assiste quest’anno a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica. Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non viene invece confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi”.

Fumatori in aumento, e questa è già una prima cocente sconfitta per le strategie ufficiali di smoking cessation.
Di contraltare, poi, altra spia di un chiaro problema nella gestione, si rileva come ai circa 300 centri antifumo sparsi sul territorio nazionale si rivolga appena lo 0,1 percentuale dei fumatori italiani.
Praticamente nulla.
A quest’ultimo dato è stato fatto riferimento nel contesto dei lavori svoltisi a Napoli per l’occasione data dalla Winter School di Motore Sanità.

 “E’ drammatico – è stato evidenziato - il ruolo dei centri antifumo deve essere potenziato e promosso.
 Inoltre, il fenomeno del fumo deve essere affrontato con forza attraverso strategie di riduzione del rischio e una solida rete di clinici e associazioni di pazienti”.  
Dalla Campania una forte indicazione, quindi, arriva dalla scienza rispetto alle soluzioni date dal rischio ridotto ed alla necessità di superare gli attuali fallimentari schemi.

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, unitamente ai finanzieri del II Gruppo Bari, hanno sottoposto a controllo un autoarticolato frigo proveniente dalla Grecia e diretto in Olanda, sequestrando 5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando.
Nello specifico, la documentazione di accompagnamento afferente al carico del mezzo pesante, sbarcato dalla motonave “Ariadne”, era riferita ad un trasporto di prodotto tessile ma l’esito dell’ispezione consentiva di evidenziare un carico in realtà costituito da agrumi in cattivo stato di conservazione.
La difformità tra documentazione prodotta e carico reale, accompagnata dalla circostanza che i dispositivi refrigeranti del camion frigo fossero spenti, insospettiva i funzionari Adm e i militari della Guardia di Finanza inducendoli a sottoporre il mezzo ad una analisi tecnica attraverso lo scanner in dotazione all’Agenzia Dogane e Monopoli i cui esiti confermavano anomalie per tipologia e volume riferiti ai contenitori in esso presenti. Il successivo controllo fisico consentiva di rinvenire, occultati dietro le prime file di agrumi, utilizzati come carico di copertura, 5.040 kg di tabacchi lavorati esteri, dei marchi Winston e Marlboro.
L’autista del mezzo, tratto in arresto per l’ipotesi di reato di contrabbando aggravato ex artt. 291- bis e 291-ter del Testo Unico delle Leggi Doganali, è stato giudicato per direttissima e condannato alla pena detentiva (sospesa) di 18 mesi di reclusione e ad una sanzione pecuniaria pari a 18.000 euro (ad ogni buon conto il soggetto responsabile gode ancora della presunzione di innocenza sino al passaggio in giudicato del provvedimento giudiziario emesso).
L’Autorità Giudiziaria ha disposto la distruzione del tabacco lavorato estero rinvenuto e la restituzione del mezzo al legittimo proprietario.
Il risultato ottenuto testimonia ancora una volta l’impegno comune profuso dall’Agenzia Dogane e Monopoli e dalle Fiamme Gialle nel contrasto alle frodi doganali a tutela delle risorse economiche e finanziarie dell’Unione Europea e dello Stato, nonché della libera concorrenza in favore degli operatori economici onesti.

Il lupo del contrabbando perde il pelo ma non il vizio.
Un nuovo maxi sequestro di sigarette elettroniche “usa e getta” di illecita provenienza – di caratteristiche non conformi alla norma vigente - quello che si è avuto nel crotonese e, in particolare, a Cirò.
Ad agire sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Crotone, nell’ambito di quelle che sono ordinarie attività di tipo preventivo svolte a contrasto dei traffici illeciti.

I diversi controlli, come spiegano dalla testata locale “illametino”, hanno consentito di sottoporre a sequestro penale e/o amministrativo, in relazione alla quantità di nicotina di volta in volta riscontrata, oltre 220.000 pezzi, tra sigarette elettroniche, filtri e cartine, posti in vendita in assenza della prescritta autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’assenza del previsto contrassegno di Stato ed il quantitativo di nicotina riscontrato nelle e-cig sequestrate hanno pertanto determinato, come esposto, l’applicabilità della disciplina sanzionatoria penale prevista dal Testo unico delle Leggi doganali per contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Come noto, infatti, la normativa speciale di settore prevede l’integrazione dell’illecito penale nel caso in cui le condotte di detenzione e vendita di tabacchi lavorati esteri vadano ad interessare un quantitativo superiore ai 10 chilogrammi.

Per tale ragione, i finanzieri hanno proceduto alla denuncia di un soggetto alla Procura della Repubblica di Crotone dietro l’ipotesi accusatoria di contrabbando e vendita di generi di monopolio senza autorizzazione.
Allo stesso tempo si è anche provveduto alla segnalazione di due rivenditori all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’applicazione di sanzioni amministrative fino ad un massimo di 450.000 euro e la sospensione della licenza di due esercizi commerciali per un periodo non inferiore a 5 giorni e non superiore ad un mese.
Un’azione che merita di essere stringente da parte delle Forze dell’Ordine dal momento che tali prodotti, nella maggior parte dei casi, essendo di illecita provenienza, violano norme di sicurezza come quella relativa al tasso di nicotina che si palesa essere quasi sempre eccedente la soglia stabilita dalle norme di settore.
La loro serrata diffusione tra i più giovani, pertanto, impone una stretta attività di vigilanza da parte degli Organi inquirenti preposti.

E' una cavalcata impetuosa quella che vede in sella il Franchising Svapo Web.
Meglio dirsi, il Franchising di successo Svapo Web.
La scorsa settimana, infatti, un vero e proprio boom di nuove aperture di Store.
Da Nord a Sud passando per le isole.
In principio, Mercoledi 15, era stata Oristano seguita, tempo 48 ore, dalla toscana Prato.
L'uno-due finale quello di Sabato 18 quando hanno tagliato il nastro gli Svapo Web Store di Trieste - quartiere Rozzol-Ippodromo - e di Battipaglia, in provincia di Salerno.
Quest'ultimo con il diretto impegno del papà di Svapo Web, Arcangelo Bove, in tandem con l'imprenditore della cosmesi professionale, Francesco Guarini.
"Il primo di un filone di nuove aperture - ha commentato Bove - che farà tappa, ben presto, anche a Salerno".
Al di la del boom della scorsa settimana, la costante del Franchising Svapo Web è quella di procedere spedito, senza flessioni.
Sono numerosissime le nuove aperture che si stanno avendo in tutto il territorio nazionale, con sempre più imprenditori che sono attratti dalla prospettiva del guadagno sin da subito che contraddistingue l'andamento degli Store "arancioni".
A ciò aggiungendosi l'attività di puntuale affiancamento che il team Franchising Svapo Web fornisce prima, durante e dopo l'apertura degli Store.
Una formula vincente, l'ennesima intuizione di Arcangelo Bove che, nel Giugno 2019, dopo aver travolto il mercato con la piattaforma on line, decise di avviare il progetto Franchising.
E, anche in questa circostanza, i fatti stanno dando ragione a colui il quale, a tutti gli effetti, è il pioniere della sigaretta elettronica nazionale.
Nonostante la partenza del progetto degli Store abbia attraversato, in pieno, quello che è stato il momento più nero della storia mondiale del dopoguerra quale l'emergenza legata alla pandemia da Covid.
In definizione, intanto, nelle prossime settimane, una pioggia di nuovi "start".
E, come dicono dalla Casa madre di Benevento, "il meglio deve ancora venire".

 BAT Italia ha siglato oggi un protocollo d’intesa triennale con il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per l’acquisto di tabacco italiano di alta qualità. Alla firma del nuovo accordo hanno partecipato il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Patrizio Giacomo La Pietra, il Direttore Generale di BAT Italia Fabio de Petris, il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il Principal di H-FARM Innovation Mauro Iannizzi.

BAT ha annunciato, per il 2023, un investimento fino a 60 milioni di euro per l’acquisto di 15.000 tonnellate di tabacco italiano delle varietà Burley, in Campania e Virginia Bright, in Veneto e Umbria. La nuova intesa garantisce un ulteriore supporto alle circa 400 aziende della filiera agricola di BAT Italia, che conta circa 6.000 addetti e che oggi, come tutta l’agricoltura italiana, si trova ad affrontare difficoltà senza precedenti, legate soprattutto all’incremento dei costi energetici, delle materie prima agricole e alla siccità. In questo senso, nel confermare il sostegno economico alla tabacchicoltura italiana BAT ha riconosciuto ulteriori 2 milioni di euro per fronteggiare il caro energia rispetto all’investimento effettuato nel 2022.

Questo investimento è un’ulteriore conferma dell’impegno di BAT sul territorio italiano, attraverso una presenza sempre più importante nell’agroindustria nazionale. L’azienda ha investito, infatti,      circa 300 milioni di euro negli ultimi 10 anni nell’agricoltura italiana, cui si aggiungono 500 milioni di euro in 5 anni previsti per il piano industriale dell’azienda per la realizzazione del Trieste Innovation Hub, nuovo centro di produzione, innovazione e sostenibilità globale di BAT in Italia.

Quello di BAT è un impegno importante verso il Paese, che si concretizza anche nel rinnovo della partnership con H-FARM Innovation, la novel consultancy parte del network JAKALA,  nata nella piattaforma di innovazione H-FARM, nella convinzione che la tecnologia sia un
abilitatore fondamentale per lo sviluppo sostenibile della filiera tabacchicola italiana.

Primo passo di questa collaborazione, è stato l’annuncio dei tre progetti di XFarm, Pycno&Agroop e iFarming, che hanno avuto accesso alla fase finale della call for ideas “Terraventura”, iniziativa di Open Innovation promossa da H-FARM Innovation e pensata per accelerare il processo di digitalizzazione della filiera tabacchicola verso una maggiore efficienza, resilienza e sostenibilità. Le tre startup selezionate sono in fase di definizione della PoC (Proof of Concept), con altrettanti progetti pilota da implementare all’interno della filiera tabacchicola di BAT Italia.

“L’Italia riveste una grande importanza nella strategia global di BAT, che da sempre pone l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale al centro dell’agenda ESG della nostra azienda”, ha dichiarato Fabio de Petris, Direttore Generale di BAT Italia.
L’impegno di BAT si traduce concretamente anche in investimenti diretti a supporto della filiera, come l’acquisto fino a 60 milioni di euro di tabacco italiano di alta qualità. In BAT crediamo fermamente nella costruzione di un’agricoltura più sostenibile e intendiamo guidare tutti i nostri stakeholder verso la nostra idea di ‘A Better Tomorrow’, un futuro migliore – più equo, più verde, più innovativo – per i consumatori e le comunità in cui operiamo”.

“Il futuro della filiera italiana del tabacco passa attraverso due concetti imprescindibili: sostenibilità e innovazione. Le centinaia di aziende italiane e le migliaia di lavoratori del settore, distribuite principalmente sul territorio di Umbria, Campania e Veneto, vogliono rimanere competitive sul mercato e per affrontare le sfide future che attendono il mondo dell’agricoltura, impegnato nella produzione di tabacco, sono necessari investimenti importanti e mirati. Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è al fianco delle nostre aziende produttrici e dell’intera filiera in questo processo di innovazione e sostenibilità. Una vicinanza evidenziata dall’evento odierno, nel quale, presso la sede del Masaf, sono state convocate tutte le principali manifatture, per la sigla di un accordo foriero di investimenti, che avranno una durata triennale, in grado quindi di garantire una progettualità di lunga durata alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana”, ha affermato il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Sen Patrizio Giacomo La Pietra.

“Il rinnovo della partnership con BAT per gli anni 2023, 2024 e 2025 è una conferma dell’efficacia del progetto Terraventura.  Il contesto delle PMI Italiane che lavorano sulla digitalizzazione e la sostenibilità delle filiere agricole è ricco e promettente ma ha bisogno di essere valorizzato da progetti di lunga visione come quello appena concluso. Le prossime call for startup continueranno a lavorare su un cambiamento culturale necessario alla realizzazione di innovazioni tangibili”, ha commentato Mauro Iannizzi, Principal di H-FARM Innovation.

“Non capita spesso di dare notizia di investimenti importanti in Italia, specie in questo periodo di difficoltà economiche. Accogliamo perciò con maggiore soddisfazione il progetto di BAT a sostegno della filiera tabacchicola italiana, che conferma il suo ruolo strategico nell’economia del Paese. Il settore, che è di fondamentale importanza per l’Italia e per la sua economia, conta infatti quasi 2.000 aziende che impiegano circa 50.000 addetti”, dichiara Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura“È importante, adesso, per assicurarne una crescita costante, innovativa, attenta al territorio, fare scelte politiche adeguate e condivise con tutti gli attori della filiera, che abbiano un orizzonte di lungo respiro”.

Una posizione di apertura "timida" ma concreta quella che viene da Pietro Ferrara, Specialista in Igiene e Medicina preventiva dell’Istituto auxologico italiano di Bollate.
Il professionista, intervistato da "ilsussidiario.net", ha mostrato un prudente possibilismo rispetto all'argomento dato dalle alternative a minor danno al tabacco tradizionale.
Un discorso quanto mai tornato di prepotente attualità alla luce delle intenzioni normative del Ministero della Salute.
Specificamente interrogato sulla opportunità rappresentata da tabacco riscaldato e sigarette elettroniche, Ferrara ha osservato "È una questione complessa: la letteratura scientifica ha dei grossi buchi, non sappiamo ancora quello che succede a lungo termine perché sono prodotti abbastanza recenti.
Uno dei più grossi riferimenti scientifici sulle sigarette elettroniche è Public Health England, un’agenzia governativa che realizza una serie di report, solidi dal punto di vista metodologico, indipendenti e revisionati a cadenza periodica: loro ci dicono che il rischio per il fumatore sembra essere ridotto".
Ed ancora, sempre come da dichiarazioni rilasciate alla testata curata dalla "Fondazione per la Sussidiarietà".
"Noi dobbiamo evitare soprattutto una cosa, che le persone si avvicinino a questi prodotti se non sono mai stati fumatori.
Occorre evitare che le nuove generazioni si avvicinino non solo alle sigarette ma anche a questi prodotti.
Diverso è il ragionamento se possono essere utili al fumatore, soprattutto al fumatore accanito.
Se quel fumatore noi possiamo intercettarlo con un esperto è diverso.
Abbiamo visto diversi trial clinici in cui quando c’è un faccia a faccia con il professionista l’utilizzo di questi dispositivi ha un’alta probabilità di successo.
Da un lato, quindi, dobbiamo stare attenti sulla sicurezza di questi prodotti perché non sono liberi da rischi, non ne sappiamo abbastanza, ma dall’altro parliamo di riduzione del danno".
Una visione prudente, matura e quanto mai categorica - come deve essere - rispetto al non utilizzo di tali dispositivi da parte di chi fumatore non è.
Ma, appropriatamente, il medico in questione parametra il discorso rispetto alla condizione di chi è fumatore e che potrebbe, facendo uso delle alternative, abbattere il danno.

Svapo Web sfoggia i muscoli.
Sempre più.
Continua inesorabile la cavalcata del franchising di successo, cavalcata scandita da sempre nuove e qualificate aperture.
Sabato 18 Marzo importante tappa in provincia di Salerno.
A Battipaglia, infatti, inaugura lo Svapo Web Store al civico 236 della centrale via Paolo Baratta, nella immediata adiacenza del rinomato “Gran Caffè Le Torte di Renato”, deliziosa superstar del canale “Real time”.
A tagliare il nastro del nuovo Svapo Web Store battipagliese saranno direttamente il numero uno della sigaretta elettronica in Italia Arcangelo Bove (fondatore e guida di Svapo Web) ed il locale imprenditore Francesco Guarini, anche attivo nel settore della bellezza e della cosmesi professionale.
Una liaison umana strettissima quella che da anni contraddistingue l’amicizia tra Bove e Guarini e che, ora, diventa anche di tipo imprenditoriale.

IL PROGETTO CAMPANO DI BOVE E GUARINI

Attraverso la società Guabo Srl, ad hoc costituita nel mese di Ottobre dello scorso anno, Bove e Guarini puntano, infatti, all’apertura di vari store sul territorio campano.
Abbiamo voluto iniziare simbolicamente con Battipaglia, mia città di origine – commenta Guarini – Ma il progetto è quello di avviare ulteriori Store sul territorio regionale e tra i prossimi step vi sarà quello di Salerno.
E’ un percorso avvincente, ancor di più perchè lo intraprendo con un grandissimo imprenditore ed una grandissima persona quale Arcangelo Bove, pioniere del vaping in Italia e amico da sempre”.

Proseguiamo in questo percorso avvincente – commenta, invece, Bove – Con il mio fraterno amico Francesco, ottimo imprenditore, avviamo questo filone campano in un territorio che ha tantissimo da dare. Le prospettive sono immense, già a partire dallo Store di via Baratta di cui ci accingiamo ad assistere alla partenza.
Sono sicuro che scriveremo un nuovo, ennesimo capitolo di successo nella storia di successo di Svapo Web e del franchising Svapo Web”.
Entusiasmo palpabile e grandissima aspettativa anche tra i locali per quello che si preannuncia già essere un percorso ricchissimo di soddisfazioni.
Intanto, Sabato sera sarà pubblico delle grandi occasioni per salutare il nuovo “start”: appuntamento alle ore 19 con rinfresco a seguire che sarà curato da “Le torte di Renato”.

E’ una settimana intensa, come consueto, per il virtuoso Franchising Svapo Web.
Oltre al Centro della Piana del Sele, infatti, oggi è andato al via lo Svapo Web Store di Oristano.
Domani, poi, Giovedi 16, partenza per lo Svapo Web Store di Prato e, sempre Sabato, taglierà il nastro anche lo Svapo Web Store Rozzol-Ippodromo di Trieste.
Un’ondata arancione impetuosa, inarrestabile.

 

Fumare in gravidanza è una delle abitudini più compromettenti per la salute della donna e del nascituro, collegata a un elevato rischio di mortalità infantile, sviluppo di patologie respiratorie e complicazioni durante la gravidanza e l’allattamento.

Purtroppo, sebbene l’istinto materno rappresenti un’arma preziosa e una spinta ulteriore per dire definitivamente addio al fumo, sono ancora molti i passi da fare per aiutare le donne in questo percorso. Un gruppo di ricercatori del CoEHAR dell’Università di Catania ha voluto condurre un’analisi qualitativa su un campione ristretto di donne in gravidanza che utilizzavano sia sigarette tradizionali che prodotti alternativi a rilascio di nicotina, sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato, per valutarne abitudini e percezioni. Dai risultati dello studio “Qualitative study on the perception of combustible cigarettes, e-cigarettes and heated tobacco cigarettes among pregnant women” è emerso che tra i trigger emotivi principali dell’abitudine al fumo vi sono stress, nervosismo e solitudine e che per molte donne si tratta di un’abitudine nata in età adolescenziale o preadolescenziale. A colpire i ricercatori, però, un dato singolare: una generale sfiducia nei confronti dei metodi tradizionali per smettere che porta molte donne a fidarsi solamente della propria forza di volontà per dire addio alle bionde.

Le donne che continuano a fumare in gravidanza sono quelle che scelgono di ignorare i campanelli di allarme per la propria salute e per quella del nascituro – spiega la dr.ssa Marilena Maglia, ricercatrice della Lega Italiana Anti Fumo e prima autrice dello studio – una scelta sbagliata e controproducente”.

Ad interessare particolarmente i ricercatori, le motivazioni e i fattori psicologici che legavano le partecipanti all’utilizzo di uno qualsiasi di questi prodotti per valutare quali potevano essere fattori che influenzavamo maggiormente le decisioni delle donne in un periodo così delicato. Tra le ragioni principali alla base della dipendenza da fumo, sono stati individuati stress, nervosismo e senso di solitudine. Il 10% ha riportato che fumare le rende meno nervose e il 6.6% identifica il fumo come “un compagno che non le abbandona”.

Quasi la metà delle partecipanti ha identificato l’adolescenza come un momento critico. Il senso di appartenenza a un gruppo e l’identificazione con i coetanei spingono molte ragazze a provare a fumare, spesso innescando i meccanismi alla base di una dipendenza difficile da abbandonare nel corso degli anni. Anche durante la gravidanza, il legame con la sigaretta è talmente forte che decidono spontaneamente di non venire a conoscenza dei risvolti negativi del fumo per la salute propria e del futuro figlio. Si configura uno scenario critico che ha bisogno di ulteriori ricerche e studi.  

Questa ricerca, che ha comparato la percezione di sigarette tradizionali, elettroniche e a tabacco riscaldato nelle donne in gravidanza, ha fatto emergere il bisogno di ricevere informazione e supporto anche durante i corsi preparto – ha spiegato Pasquale Caponnetto, docente di psicologia Clinica del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Catania e membro del CoEHAR – è necessario investire nella prevenzione e nell’educazione sui danni del fumo durante la gravidanza e aumentare il grado di sensibilizzazione verso le terapie di provata efficacia” (da Coehar).

Bene. Ma si deve fare ancora meglio, molto meglio.
Il Regno Unito, punto di riferimento mondiale per quel che riguarda le politiche di riduzione del danno da fumo, "deve raddoppiare" il tasso di svapatori al fine di cogliere i traguardi anti-fumo.
Lo sostiene Micheal Landl, numero uno della World Vapers'Alliance, in coincidenza della giornata odierna che è quella in cui gli inglesi celebrano il cosiddetto "No Smoking Day".
"Il Regno Unito è un campione di cessazione del fumo e leader nella riduzione del danno in tutto il mondo - esordisce l'attivista - I tassi di fumo sono diminuiti di oltre il 29% nell'ultimo decennio da quando lo svapo è diventato molto popolare e il governo deve raddoppiare l'adozione dello svapo.
L'ampia adozione dello svapo dovuta al forte sostegno politico è il motivo per cui i tassi di fumo sono diminuiti più rapidamente rispetto ad altri Paesi.
Il "No Smoking Day" dovrebbe celebrare il successo del Regno Unito e non essere messo in pericolo dall'allarmismo dello svapo".
Nonostante i lampanti risultati che sono stati colti in Inghilterra in tema di politica anti-fumo, proprio grazie alle strategie del vaping, una determinata parte politica vorrebbe imporre una tassazione maggiore sui prodotti del vaping oltre a tutta una altra serie di "attenzioni", come quelle connesse agli imballaggi.
Ciò in replica alla cosiddetta Khan Review.
Ebbene, "ciò - continua Landl - metterebbe in pericolo i progressi raggiunti abbracciando pienamente lo svapo per i fumatori".
“I politici devono resistere alla pressione dei gruppi anti-svapo, dell'Oms e di altri Paesi che ignorano i fatti scientifici e il successo del Regno Unito - insiste e chiude Landl - Il crollo sarebbe un disastro per i fumatori e gli attuali vapers.
Una tassazione più elevata sui prodotti da svapo e l'equiparazione dello svapo al fumo spingerà molti vapers a tornare a fumare e non aiuterà gli attuali fumatori a passare a un'alternativa meno dannosa".

NJOY Holdings Inc. sarà acquistata da Altria Group.
E' questo l'ultimissima operazione finanziaria che riguarda il settore del tabacco e delle alternative.
Ed è una operazione a molti zero se è vero che fonti finanziarie dicono che il tutto balli attorno ad una cifra di 2,75 miliardi di dollari.
Cash, uno sull'altro. Subito.
Altria è un colosso della finanza Usa, operante nel settore del food e del tabacco, nato dall'incontro tra tre importanti players quali Philip Morris Usa, Kraft Foods Group e Nabisco.
Tra le altre, la Casa madre del brand Marlboro, per essere chiari.
NJOY Holdings Inc., invece, è un'azienda di Scottsdale, in Arizona, dedita alla produzione di e-cig ed è un argomento alquanto appetibile dal momento che i suoi prodotti sono tra i pochissimi ad avere ricevuto il "nulla osta" dalla Food and Drug Administration, il cui vincolo è assolutamente centrale al fine di immettere i prodotti in commercio.
Con l'acquisizione in questione, Altria Group mira a risalire la china dopo l'investimento, non certo entusiasmante, che aveva portato a quella precedente di Juul Labs, marchio finito al centro di una tempesta giudiziaria culminata in tanto di sanzioni-monstre.
Una tempesta che ha portato necessariamente ad un ridimensionamento dei programmi aziendali, ivi incluso il taglio di diverse centinaia di dipendenti, al fine di conquistarsi la sopravvivenza ed il prosieguo del percorso aziendale.
Le basi dell'investimento vi sono tutte anche solo guardando alla prospettiva del mercato statunitense delle alternative che vale un qualcosa come 7 miliari di dollari di ricavi.
Un investimento super, come detto, che potrebbe essere destinato a divenire ancora più imponente: al verificarsi di determinate condizioni in termini normativi, infatti, la somma di acquisizione potrebbe vedere aggiunti agli iniziali 2,75 miliardi di dollari ulteriori 500.000.
Facendo di questa operazione una delle più importanti nel mondo del vaping stars and stripes e globale.