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Sono 47 i passeggeri transitati all’aeroporto internazionale d’Abruzzo che trasportavano un quantitativo di sigarette superiore al limite consentito dalla legge e che, dall’inizio dell’anno, hanno tentato invano di introdurre sul territorio nazionale Tabacchi lavorati esteri (T.L.E.).
In tal modo cercando di sfuggire ai controlli sistematici della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Pescara.

Lo fa presente in una nota stampa l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il risultato - viene dettagliato - è stato il sequestro di 25 chili di “bionde” (1250 pacchetti di sigarette) occultate nei bagagli personali.
Nell’ambito delle attività istituzionali per la prevenzione e repressione dei reati tributari ed extratributari svolte quotidianamente presso l’aeroporto internazionale di Pescara, sulla base di specifiche attività di analisi di rischio e di monitoraggio dei flussi passeggeri, le Fiamme Gialle e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ancor più collaborativi dopo il protocollo d’intesa recentemente stipulato tra le due Istituzioni, hanno pianificato attività congiunte di controllo sui viaggiatori in arrivo con voli in transito o provenienti dall’Albania.
Non di rado i trasgressori provenienti da rotte balcaniche, al fine di eludere i controlli alla frontiera, cercano di diversificare l’utilizzo dei vari aeroporti utili per entrare in Europa, puntando a scali di Paesi ove ritengono che i controlli doganali siano meno incisivi ovvero ritenuti di minore importanza e, pertanto, meno stringenti. Trattandosi di introduzione non dichiarata nel territorio nazionale di Tabacchi lavorati esteri sprovvisti del sigillo dei monopoli di Stato, per una quantità sempre inferiore a 10 chilogrammi, Guardia di Finanza e ADM hanno proceduto a comminare sanzioni amministrative per un totale complessivo di 162.000 euro.

Durante i controlli ai passeggeri in transito presso l’aeroporto di Pescara, di particolare e fondamentale importanza è stato l’apporto fornito dalle unità cinofile della Guardia di Finanza, che, con il cane antitabacco “Maike”, ha permesso di migliorare e calibrare la qualità e la quantità dei controlli sui passeggeri in transito, nonché sui bagagli collocati in stiva per i quali, in alcune circostanze, non ne è stata reclamata la titolarità.

"Il risultato dell’operazione - viene esposto in conclusione nel comunicato in questione - evidenzia il costante impegno istituzionale, e la proficua collaborazione tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per il contrasto al fenomeno del contrabbando e a garanzia della riscossione dei tributi doganali".

Tutti i liquidi e gli aromi (a marchio e non).
Tutto l'hardware, tutti gli accessori e i ricambi. Da subito.
E' la sostanza dell'ulteriore salto di qualità di Svapo Web che, nella serata di ieri, Mercoledi 6 Novembre, ha sottoscritto una importante partnership con Glowell Spa.
Da oggi, quindi, collegandosi al sito svapoweb.it saranno reperibili tutti - ma proprio tutti - i prodotti dello svapo ai prezzi migliori del mercato.

"E' un ulteriore step nel percorso di crescita di Svapo Web - fa presente il Ceo Arcangelo Bove, papà della sigaretta elettronica italiana - Un progetto al quale stavamo lavorando con discrezione da mesi. Uniamo alla forza dei liquidi a marchio Svapo Web la consolidata penetrazione nel mondo hardware di Glowell Spa.
Il titolare dello Svapo Web Store, quindi, accedendo al sito svapoweb.it, potrà trovare tutta la gamma dei prodotti dello svapo con qualità e convenienza ancora superiori.
A ciò si abbini, poi, l'importante lavoro che è stato condotto nelle ultime settimane dal team programmazione sul sito svapoweb.it che è stato reso più veloce e decisamente più performante".

"Siamo lieti di annunciare la stipula di un accordo strategico con Svapo Web, azienda pioniera nel settore - così, invece, Giovannino Madarese, Ceo di Glowell. Che prosegue - Questa partnership promette una crescita significativa e il raggiungimento di risultati ambiziosi, consolidando la presenza sul mercato di entrambe le realtà."

"Ad oggi - riprende Bove - anche grazie al brillante lavoro del team Franchising, siamo arrivati ad avere 265 Svapo Web Store in tutto il territorio nazionale, in modo omogeneo da Nord a Sud.
Il nostro programma di crescita prevede una crescita esponenziale del Franchising Svapo Web con la nascita di ulteriori negozi a marchio.
Sempre più saremo il Franchising numero 1 in Italia.
Essere Svapo Web Store, quindi, sarà ancora più un investimento di successo non ultimo alla luce della nuova normativa che, dal 1 Gennaio 2025, vieterà la vendita on line di liquidi con nicotina"

C’è un Franchising in Italia che sta facendo numeri super.
E’ il Franchising Svapo Web che, ormai, ha abbondantemente scollinato quota 265 Store.
Un risultato cui si è approdati nello spazio di appena cinque anni: il progetto di dare vita ad una rete franchising, infatti, era stato lanciato dal fondatore e Ceo Arcangelo Bove appena a Giugno 2019 (biennio Covid compreso, il che è tutto dire…).
Nell’arco di appena un quinquennio, quindi, vi è stata una galoppata di aperture di negozi veri – non di semplici corner, sia chiaro.
E fa anche riflettere il fatto che la presenza del Franchising Svapo Web è assolutamente omogenea sul territorio nazionale: non v’è una zona di Italia più forte o più debole, la rete dei negozi è capillare da Nord a Sud, isole e Centro comprese.
Aprire un negozio in Franchising e farlo con Svapo Web, altresì, è una scelta prediletta anche da tanti giovani che, in diversi casi, sono arrivati ad inaugurare anche un secondo, un terzo ed un quarto negozio.

Giovani protagonisti, quindi, nel mondo del Franchising Svapo Web.
Come quelli che, negli ultimi giorni, hanno firmato il contratto di affiliazione ed apriranno nelle prossime settimane Svapo Web Store a Jesi, in provincia di Ancona, nella napoletana Ischia, a Surano in provincia di Lecce e a Lauria in provincia di Potenza;
Giovani come quelli che, ancora, nel mese di Ottobre, hanno inaugurato Svapo Web Store ad Oristano, presso il Centro commerciale “Porta Nuova” (il terzo personale di Nicholas Russo) e a Trieste in via Giulia (il secondo personale per Gianni Panebianco) – senza contare l’ulteriore negozio aperto all’interno del Centro commerciale GrandApulia di Foggia e che, pure inaugurato nel mese di Ottobre, è di diretta proprietà della casa madre.
Aprire un negozio in Franchising con il brand numero uno della sigaretta elettronica italiana, quindi, rappresenta una scommessa vincente: le ampie statistiche, ormai, dicono come, a fronte di un minimo investimento iniziale, le soddisfazioni, anche importanti, arrivino in quasi la totalità dei casi.  
VUOI APRIRE UNO SVAPO WEB STORE?

Analizzare e comprendere i meccanismi che incidono sull’efficacia dei trattamenti di cessazione, si traduce in un aumento delle possibilità di dire definitivamente addio al fumo.
Nonostante l’FDA abbia approvato i primi farmaci per la cessazione circa quarant’anni fa, il fumo rimane una delle principali cause di morte al mondo, nonostante sia assodato che entro 3 anni dalla decisione di smettere il rischio di morte diminuisce del 50%.
Eppure l’efficacia dei prodotti per smettere di fumare è a livelli minimi, con una media di 30 tentativi necessari per smettere per ogni percorso di cessazione con esito positivo.

Nel recente lavoro “Personalized and Adaptive Interventions for Smoking Cessation: Emerging Trends and Determinants of Efficacyun team internazionale di ricerca, guidato dal professore Gal Cohen, Head of Scientific Affairs at Rose Research Center, e condotto in collaborazione con i ricercatori italiani del CoEHAR, il centro di ricerca dell’Università di Catania fondato dal professore Riccardo Polosa, ha analizzato i limiti e le prospettive dei metodi più comunemente utilizzati per smettere di fumare, concludendo che gli approcci adattivi di cessazione possono rappresentare soluzioni migliori per tutti coloro che fanno fatica a smettere utilizzando i metodi tradizionali.

Lo studio, pubblicato su iScience, rappresenta un lavoro all’avanguardia, che evidenzia la complessità della gestione della dipendenza da sigaretta e l’innovazione nei prodotti per la cessazione. Concentrandosi su specifici aspetti determinanti, come le preferenze sensoriali e la tollerabilità alla nicotina, l’articolo offre nuovi spunti sui percorsi di cessazione e sostiene piani di trattamento personalizzati e adattivi. Evidenzia inoltre come gli approcci emergenti, che usano ad esempio la citisina e i prodotti privi combustione, forniscano nuove promettenti strade per ridurre la morbilità correlata al fumo.

Smettere di fumare è difficile; si cerca di trovare un equilibrio nella complessa interazione tra nicotina, esperienza sensoriale e rituale associati all’uso di sigarette:tutti elementi che fanno parte dell’esperienza delle persone che fumano - spiega il dottor Cohen -Tuttavia, la gamma emergente di terapie farmaceutiche per la cessazione e prodotti sostitutivi della nicotina offrono l’opportunità di personalizzare il percorso di cessazione dal fumo“.

Sebbene i farmaci ad oggi comunemente consigliati per smettere di fumare si mostrino promettenti negli studi clinici, i tassi di cessazione rimangono bassi, e nell’uso reale il dosaggio e l’adesione sono generalmente inadeguati. È possibile esplorare varie combinazioni di prodotti per creare protocolli adattivi che tengano conto anche delle popolazioni che hanno maggiori probabilità di rispondere positivamente.

I nuovi prodotti, che includono sia i prodotti farmaceutici per la disassuefazione come i vaporizzatori di nicotina, sia i prodotti sostitutivi della nicotina come sigarette elettroniche, prodotti a base di tabacco riscaldato e prodotti orali a base di nicotina, offrono soluzioni più personalizzate basate sulle preferenze individuali sensoriali e di assunzione della nicotina.

Un dato che trova conferma negli Stati Uniti, dove i prodotti più comunemente utilizzati per smettere di fumare sono i prodotti a rilascio di nicotina, che includono terapie medicinali sostitutive della nicotina e prodotti sostitutivi di consumo.
Questi comprendono cerotti medicinali alla nicotina, gomme da masticare, pastiglie, inalatori e spray nasali.

Tuttavia – spiega il professore Polosa – tali strumenti non forniscono gli stimoli sensoriali e i rituali comportamentali associati al fumo.
Al contrario, sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato rappresentano i prodotti sostitutivi della nicotina più diffusi e vengono utilizzati ogni giorno da 11-17 milioni di adulti statunitensi
”.

In un sondaggio condotto tra gli adulti che svapano negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, il 73% ha riferito come motivazione principali di utilizzo il desiderio di smettere.
 “Un dato confermato anche dalla comunità scientifica – aggiunge lo scienziato catanese – dove le prove sull’efficacia di sigarette elettroniche e prodotti similari ha raggiunto un punto non più ignorabile”.

Da considerare inoltre che, come in ogni cambiamento significativo negli stili di vita, sia che riguardi il consumo di cibo, l’esercizio fisico o altre abitudini croniche, la terapia di supporto è una componente efficace e necessaria.
In conclusione, protocolli adattivi innovativi basati sull’evidenza possono aiutare a personalizzare le terapie per tutti quei fumatori che faticano a dire addio al fumo, aumentando così le chance di successo e impedendo alti tassi di ricaduta.

(da Coehar)

Aumento nel costo dei pacchetti di sigarette?
Una proposta che non poteva mancare di suscitare le più diverse reazioni.
Tra i “pro” di quanti sperano che con questa misura si possa creare un valido disincentivo al fumo, ai “contro” delle categorie.

“La richiesta di aumento del prezzo delle sigarette – fanno presente in una nota della Unione italiana Tabaccai - con l’applicazione di una tassa di scopo di 5 euro a pacchetto proposta dal presidente dell’Aiom – Associazione italiana di Oncologia medica, Francesco Perrone, e subito ripresa e fatta propria dalla vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, ha suscitato una immediata reazione.
Attraverso i nostri delegati territoriali sono pervenute alla UIT non poche domande su quanto potrebbe avvenire nell’ipotesi di un’approvazione dell’emendamento che intende proporre nella prossima legge di bilancio la Senatrice Castellone”.
Così dalla associazione nata nel 2017 e guidata dal Presidente Pasquale Genovese.
Ed è proprio il vertice Uit a proseguire
“Premesso che come cittadino sono favorevole ad un potenziamento economico del Servizio sanitario nazionale non posso, come rappresentante di Categoria e come Rivenditore di generi di Monopolio da generazioni, esimermi dall’esprimere perplessità e, soprattutto preoccupazioni.
L’ipotesi di un aumento così considerevole comporta alcune riflessioni sullo stato attuale delle Rivendite e sul futuro delle stesse.
Gli aumenti degli ultimi anni dei prodotti da fumo, derivati dai costanti aumenti delle accise, hanno portato ad una crescita delle entrate statali ma hanno anche determinato tra il 2015 ed il 2022, un decremento delle vendite del tabacco lavorato con la diminuzione dei fumatori da 11,5 milioni a 10,5 milioni.
Si stima che la tassa di scopo proposta può generare fino a 13,8 miliardi da destinare immediatamente al finanziamento del Servizio sanitario.
Dati questi che devono far riflettere sul rischio reale del futuro delle Rivendite che, già in questo momento, stanno passivamente assistendo alla chiusura considerevole per sfinimento economico dei titolari delle concessioni, specialmente in quelle zone dove il decremento residenziale è manifesto ed i costi digestione aumentano.

Ritengo che la proposta non possa trovare una facile applicazione per una serie di motivi – prosegue Genovese - Il primo è la considerazione dell’alternativa all’acquisto di sigarette che genererebbe un aumento smisurato del contrabbando, fenomeno questo apparentemente silente ma fortemente già presente non solo in Italia ma specialmente in tutti quei Paesi europei che hanno già applicato gli aumenti dei prezzi dei pacchetti di sigarette.
Un secondo motivo è l’imbarazzo politico in cui si troverebbe il Governo che potrebbe essere accusato di non essere capace in modo autonomo e con un attento esame dell’attuale spesa sanitaria di racimolare risorse economiche necessarie alla Salute Pubblica.
Un terzo motivo, strettamente riguardante il Rivenditore, deriva da una considerazione matematica dell’eventuale aumento del prezzo: maggior costo al pubblico non significa maggior incasso derivante dall’aggio sulle vendite in quanto, così come detto prima, c’è diminuzione considerevole di prodotti venduti”.
Quali saranno le prossime “mosse” lo fa presente lo stesso Presidente Uit.

“Nel continuare con tenacia a monitorare gli orientamenti governativi relativamente alle proposte presentate nella recente audizione alla VI Commissione Finanza nel corso dell’indagine conoscitiva proposta proprio dalla Unione italiana Tabaccai al presidente, Onorevole Marco Osnato, nel Febbraio scorso con l’Assemblea di Brescia, porteremo avanti, con tenacia e caparbietà, le rimostranze per i diritti di noi Tabaccai sin troppo vessati da contratti accessori, posizioni dominanti, fiscalità necessariamente da rivedere per il settore, aggi fermi da tempo memorabile, costi dei canoni e del sistema di pagamento elettronico, adeguamento delle possibilità di utile al passo con il costo della vita. Giusto per citarne alcuni.
La UIT – chiude Genovese - auspica l’applicazione di una logica sociale e politica, nel rispetto delle necessità del Paese nel settore sanitario”.

Il progetto THRUST è l’ultima iniziativa portata avanti dal CoEHAR di Catania. Il progetto, ideato e coordinato dal professore Riccardo Polosa, ha l’obiettivo di valutare gli endpoint respiratori correlati al fumo attraverso strumenti innovativi e l’analisi di nuovi biomarcatori. 

Considerando, infatti, che il fumo di sigaretta comporta un progressivo deterioramento strutturale e funzionale dei polmoni, il progetto si pone come obiettivo quello di utilizzare sistemi computerizzati di rilevamento imagini  innovativi (tomografia) in abbinamento a sistemi di intelligenza artificiale per rilevare cambiamenti precoci dovuti al fumo di sigaretta nel tratto respiratorio.

Il primo meeting di THRUST si è tenuto a Catania nella primavera di quest’anno ed il progetto è attualmente nel pieno della fase operativa.  Per armonizzare le procedure, valutare i dati raccolti e stabilire i nuovi obiettivi, i partner internazionali del progetto si sono riuniti a Monaco.

Abbiamo finalmente qualcosa di entusiasmante di cui discutere. Ci troviamo in un territorio completamente inesplorato e ciò che stiamo facendo è pionieristico,” commenta il professore Polosa. 
L’idea alla base dello studio è trovare ed analizzare nuovi endpoint da presentare agli organi che si occupano di salute pubblica per dimostrare che c’è un reale beneficio nel passare a prodotti alternativi o nell’abbandonare la combustione.
Inoltre, abbiamo bisogno di dati per mostrare l’impatto precoce di qualsiasi fattore che possa influire sul sistema respiratori
o”.

Il progetto, coordinato dal prof. Riccardo Polosa, vede la partecipazione in particolare di alcuni membri del CoEHAR: il professore Stefano Palmucci, la professoressa Lucia Spicuzza, il professore Antonio Longo ed il professore Davide Campagna. 
Partner del progetto sono Metanoic Health (la CRO che ha condotto la sperimentazione); ABF (il laboratorio specializzato nell’analisi dei biomarcatori); il professpre Jonathan Belsey; diversi medici dell’ospedale ASPH NHS nel Regno Unito dove è in corso lo studio ed Eclat, lo spin off dell’ateneo che gestisce lo studio.
I Paesi coinvolti sono Italia, Regno Unito e Germania.

(da Coehar)

Si parte.
Mancano poche ore ad un nuovo taglio del nastro in casa Svapo Web.
Mercoledi 9, infatti, va allo “start” lo Svapo Web Store presso il Centro commerciale “GrandApulia” di Foggia, in zona Borgo Incoronata.
Circa 41.700 metri quadrati di superficie, 100 negozi, dieci tra bar e ristoranti, area business e area bimbi ed oltre 4.000 posti auto: sono questi, per grosse linee, i “connotati” di una struttura che rappresenta importante punto di riferimento per lo shopping di un vastissimo pubblico comprensivo di più province.
Non a caso gli occhi di Svapo Web sono piombati sul Centro commerciale in questione, per di più con una ulteriore peculiarità: ad aprire il negozio all’interno del GrandApulia, infatti, sarà direttamente il papà della sigaretta elettronica italiana nonché fondatore e Ceo del brand, vale a dirsi l’imprenditore sannita Arcangelo Bove.
Che, del resto, è già proprietario direttamente di una molteplicità di Svapo Web Store in tutto il territorio nazionale.

LA MARCIA ARANCIONE

Continua, pertanto, la marcia di espansione del gruppo beneventano, colosso della e-cig e del Franchising: abbondantemente superata la soglia dei 260 Svapo Web Store aperti da Nord a Sud, la “rete” si pone come un “caso” guardato con ammirazione e attenzione anche in altre settori alla luce della rapidissima espansione avutasi nello spazio di appena cinque anni.
Cinque anni, poi, che non sono stati affatto normali, quelli intercorsi tra il Giugno 2019 ed oggi, ma che, come dolorosamente noto, sono stati pesantemente inficiati dalla fase pandemica.
Eppure Svapo Web ha continuato a marciare puntellando con un ritmo vertiginoso l’Italia di negozi a marchio, in modo assolutamente omogeneo lungo tutto lo Stivale.
Ed ora il battesimo del GranApulia dove gli svapatori del luogo potranno toccare con mano il tris qualità-convenienza-assistenza che da sempre rappresenta il claim arancione.
E che ha rappresentato negli anni la scelta di oltre mezzo milione di clienti.
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Mercoledì 30 ottobre torna a Catania la conferenza annuale del CoEHAR dedicata ai “risultati annuali della ricerca sulla riduzione del danno da fumo”.
Tra gli ospiti internazionali della kermesse 2024 anche i membri dell’Annual Meeting on Addiction

La conferenza, organizzata in collaborazione con il dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Catania e conla Lega Italiana Antifumo, rappresenta un importante momento di incontro per i massimi esperti sugli effetti del fumo tradizionale e sugli esiti della ricerca applicata ai dispositivi alternativi a rilascio di nicotina, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. 

Quest’anno, l'evento organizzato dal CoEHAR, ospiterà al suo interno un panel dedicato a un gruppo di esperti e ricercatori internazionali nel campo delle dipendenze: ricercatori e clinici che appartengono ad alcuni dei centri di ricerca delle più prestigiose università americane, tra i quali il Moffitt Cancer Center, il Darthmouth College, la George Washington University e il Milken Institute School of Public Health.

Come ogni anno, Catania diventa il palcoscenico di una giornata interamente dedicata alla riduzione del danno, con lo scopo di presentare le ultime novità della ricerca scientifica di settore” spiega il professore Giovanni Li Volti, Direttore del CoEHAR.
Abbiamo deciso di inserire il convegno all’interno delle attività organizzate per l’Annual Meeting on Addiction, un importante momento di incontro per la comunità scientifica internazionale legata alla ricerca nel campo delle dipendenze psicologiche, che per la prima volta in assoluto viene ospitato in Italia”.

“La ricerca scientifica sulle strategie di riduzione del danno è arrivata a un punto di svolta cruciale, dove è impossibile ormai ignorare le informazioni sulle nuove frontiere rappresentate dai dispositivi a rischio modificato” - continua il professore Polosa - Anche quest’anno il consueto appuntamento con i colleghi della comunità scientifica sulla riduzione del danno ci consentirà di fotografare lo stato dell’arte della ricerca, aggiungendo risposte ancora più importanti sui benefici che i dispositivi a rischio ridotto possono portare alla salute dentale, alla vista e ad al miglioramento del diabete. Non mancherà inoltre lo sguardo attento alle nuove tecnologie e all’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale anche nelle terapie per la smoking cessation”.  

I 25 relatori al tavolo della Conferenza CoEHAR presenteranno i risultati degli studi più innovativi dell’ultimo anno in ogni campo multidisciplinare della riduzione del danno. A moderare i lavori della giornata, ci sarà il giornalista siciliano Luca Ciliberti. 
Al suo fianco il professore Giovanni Li Volti, il professore Riccardo Polosa, molti membri del CoEHAR e alcuni rappresentanti del governo. 
nota Coehar

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e il partner tecnologico del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Sogei Spa) hanno siglato un Contratto esecutivo per il triennio 2024 - 2026, del valore complessivo di 464.777.457,29 euro.
Il contratto, che sottolinea l’impegno dell’Agenzia nel rafforzare la gestione dei propri progetti strategici, prevede la progettazione, lo sviluppo e l’evoluzione di soluzioni digitali all’avanguardia, finalizzate a supportare l’azione di ADM nei settori delle Dogane, delle Accise e del Gioco pubblico.
Tali iniziative, seguite per l’Agenzia sotto il coordinamento regolamentare della Direzione centrale Organizzazione e Trasformazione digitale, includono anche l’utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Le evoluzioni saranno cruciali per ottimizzare, attraverso l’efficienza e la sicurezza delle operazioni, la gestione degli scambi internazionali, combattere ancor di più l’evasione fiscale e le frodi, contrastare le attività illegali legate ai traffici illeciti e garantire la tutela del consumatore nel settore del gioco pubblico.
Questo Contratto - ha riferito Alesse - dal rilevante valore finanziario, testimonia il grande impegno che l’Agenzia sta ponendo per lo sviluppo delle nuove tecnologie che accompagneranno una chiara evoluzione organizzativa che l’Amministrazione sta vivendo su tutto il territorio”.

Si è svolta nella giornata odierna la visita istituzionale del Consigliere Roberto Alesse, Direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, presso la Direzione territoriale della Liguria.
Durante l'incontro, Alesse ha presentato i dettagli della nuova riorganizzazione territoriale dell'ADM, approvata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso Giugno, che avrà un impatto significativo anche per la regione Liguria.

"La Liguria è un territorio strategico non solo per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma per l’intero sistema economico del Paese," ha affermato il Consigliere Alesse, evidenziando come la regione rappresenti uno degli snodi fondamentali per gli interessi macroeconomici legati alle infrastrutture pubbliche.
Nel suo intervento, Alesse ha sottolineato i cinque pilastri alla base della riforma: l'unificazione delle competenze, il rafforzamento operativo dell'antifrode, la velocizzazione dei controlli, la chiarezza nelle attribuzioni di competenze e la regionalizzazione del territorio.
"L’obiettivo principale è costruire un assetto territoriale coerente e uniforme, eliminando frammentazioni e sovrapposizioni, per offrire servizi pubblici più efficienti," ha dichiarato.
Durante la visita, è stata annunciata una novità fondamentale per il capoluogo ligure: la nascita di un nuovo Ufficio ADM “Genova”, che unirà le attività doganali nel Porto della città.
"Questa struttura è essenziale per integrare le funzioni doganali e monopolistiche in un unico polo operativo," ha affermato Alesse, aggiungendo che il porto di Genova, il primo in Italia per volume economico-finanziario, contribuisce all’Erario con 2,5 miliardi di euro annui.
"La nostra riforma non è solo una necessità, ma un'opportunità per costruire un’Amministrazione più forte e capace di rispondere alle sfide del futuro," ha concluso il Consigliere, ringraziando dirigenti e dipendenti per il costante impegno nel supportare questo processo di trasformazione.
L’evento ha ribadito il ruolo centrale della Liguria nel nuovo assetto organizzativo dell’ADM e segnato l'inizio di un percorso che porterà maggiore efficienza e integrazione dei servizi doganali e monopolistici nella regione Liguria.