I riscaldatori di tabacco iQOS di PMI sono risultati tossici (presenza di isocianati) dopo test di laboratorio commissionati dalla Croce Blu di Berna-Soletta-Friburgo.

Ormai identificati come sigarette elettroniche i riscaldatori di tabacco iQOS di Philip Morris offrono un'alternativa a rischio ridotto anche se ben lontani dal settore del vaping sia per modalità di funzionamento che anche per la presenza del tabacco.

Un ultimo studio di un laboratorio svizzero, commissionato dalla Croce Blu di Berna-Soletta-Friburgo (organizzazione contro le dipendenze Blue Cross) ha evidenziato la tossicità dei riscaldatori in quanto anche non essendoci combustione la presenza di sostanze altamente tossiche, secondo lo studio gli isocianati, sfuggono ai filtri che dovrebbero trattenerle.

Le tossine pericolose vengono rilasciate quando i filtri polimerici vengono riscaldati a 100 gradi Celsius, ha detto Blue Cross in un comunicato, che fa eco al SonntagsZeitung. Tuttavia, il laboratorio non ha controllato se la sostanza è stata inalata dal fumatore.

I ricercatori hanno riscaldato le parti del filtro a 100, 160 e 200 gradi, anche se in realtà iQOS riscalda il tabacco di altri 250-300 gradi secondo le specifiche del produttore. Le misurazioni effettuate mediante la gascromatografia-spettrometria di massa hanno rivelato la presenza di composti volatili e, in particolare, isocianati.

Philip Morris riconosce il problema ed un portavoce della multinazionale, a Keystone-ATS (agenzia di stampa svizzera), assicura che la tossina non venga inalata quando si usa il riscaldatore in quanto sono stati fatti test approfonditi presentando studi che dimostrano che quasi tutti gli inquinanti cancerogeni vengono eliminati quando il tabacco viene riscaldato e gli esperimenti condotti dal laboratorio incaricato dalla Croce Blu non sono stati condotti in condizioni realistiche: "i filtri sono stati infatti riscaldati all'interno di un forno", tuttavia l'Organizzazione mondiale della sanità è in allarme.

Tanto per capire: Nel 1984, circa 40 tonnellate di isocianato fuoriuscirono dal serbatoio di una fabbrica di pesticidi del gruppo chimico statunitense Union Carbide a Bhopal, in India, uccidendo oltre 2800 persone. Diverse centinaia di migliaia di persone subirono gravi lesioni agli occhi e alle mucose.

Gli isocianati sono tossici. Danneggiano le membrane delle cellule umane. Si trovano in solventi, rivestimenti, vernici e schiume industriali. Norme severe si applicano nei luoghi di lavoro in cui vengono utilizzati. Queste molecole possono causare lesioni oculari come le lesioni corneali. Possono anche irritare le vie respiratorie, causare asma, bronchite cronica o enfisema. Inalazione di isocianati nell'aria ambiente può portare a malattie mortali dopo solo un anno. Inoltre, gli isocianati, sono irritanti per inalazione e contatto con la pelle. Il contatto con gli isocianati produce sensibilizzazione e asma. Dallo studio del metabolismo di certi chemioterapici si è notato come la maggior parte degli isocianati è citotossica e può essere cancerogena.

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