Dopo uno scetticismo iniziale ora la Nuova Zelanda sembra voler cambiare rotta e incentivare l’utilizzo delle sigarette elettroniche.
Inizialmente in Nuova Zelanda la sigaretta elettronica era stata accolta da uno scetticismo dilagante tanto che molti negozi, bar e ristoranti non sapevano nemmeno che prodotto fosse, ora però, grazie alla corretta informazione la popolazione sta iniziando a capire l’importanza del prodotto e quanto quest’ultimo possa aiutare le persone a smettere definitivamente di fumare.
Una recente indagine nazionale ha rilevato dei dati molto importanti che rilevano come il prodotto a rischio ridotto aiuti in maniera sostanziale gli attuali fumatori a smettere con le sigarette tradizionali e non attraggono minimamente coloro i quali non hanno mai fumato.
La ricerca guidata dalla Health Promotion Agency è stata recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Addictive Behaviours, ha rilevato che oltre la metà (56,5%) dei fumatori attuali, ha provato almeno una volta la sigaretta elettronica. Il co-autore, il professor Richard Edwards, co-direttore del gruppo di ricerca ASPIRE 2025 presso l'Università di Otago, Wellington, ha sottolineato che il fenomeno del vaping quotidiano è più alto tra gli ex fumatori (9%) e i fumatori attuali al (3,1%). D'altra parte, contrariamente alle rivendicazioni allarmistiche in corso in tutti gli Stati Uniti, nessun uso quotidiano del prodotto è stato registrato tra le persone che non hanno mai fumato.
"I risultati di questa indagine condotta a livello nazionale sugli adulti neozelandesi dimostra come l’utilizzo della sigaretta elettronica sia in ascesa tra la popolazione neozelandese", ha affermato il professor Edwards. "Il monitoraggio costante dell’utilizzo della sigaretta elettronica tra la popolazione ci aiuterà a stilare dei dati precisi sull’impatto che il prodotto avrà nel tempo e soprattutto sull’efficacia nella cessazione della dipendenza dalla sigaretta tradizionale."
Ottime notizie anche dalla Nuova Zelanda quindi che sembra voler aprire le porte ad un prodotto che conta milioni di utenti in tutto il mondo ma che purtroppo continua ad essere attaccato senza sosta da ogni ente, compreso l’OMS.
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