Studio tutto inglese ad opera di Sarah Jackson, della University College London, che ha accertato che le sigarette elettroniche sono lo strumento più idoneo alla cessazione.

E' un nuovo studio inglese che conferma quanto prima affermato dal rapporto della New England Journal of Medicine, tramite una ricerca effettuata da Peter Hajek, rilevando che le sigarette elettroniche sono due volte più efficaci di cerotti o gomme.

Quest'ultimo studio proviene dal Regno Unito ed è stato effettuato dalla dottoressa Sarah Jackson coadiuvata da Daniel Kotz, Robert West e Jamie Brown dal titolo "Moderators of real‐world effectiveness of smoking cessation aids: a population study", e pubblicato il 22 Maggio 2019 sulla rivista scientifica "Addiction".

Lo studio ha messo in evidenza come il tasso di successo, legato alla cessazione, sia differente per ogni strumento utilizzato per smettere di fumare prendendo in considerazione la sigaretta elettronica, le gomme, i cerotti alla nicotina e la vareneclina (farmaco utilizzato per trattare la dipendenza da nicotina), il bupropione, il supporto comportamentale, il supporto telefonico o scritto, i siti web e l'ipnoterapia.

Utilizzando, tramite una indagine trasversale, i dati di sondaggi condotti tra il 2006 ed il 2018, in Inghilterra, sono stati esaminati 18.929 adulti (di età maggiore o uguale ai 16 anni del quale il 52% donne) che avevano fumato nei 12 mesi precedenti e avevano fatto almeno un tentativo di cessazione durante quel periodo prendendo in considerazione, oltremodo, anche fattori comportamentali e sociali come la dipendenza dalle sigarette, il grado sociale, l'età e il sesso.

Lo studio ha subito evidenziato come c'erano poche prove dei benefici dell'utilizzo di altri aiuti alla cessazione oltre le sigarette elettroniche e la vareniclina in quanto l'utilizzo di questi ultimi è associato ad un più alto tasso di astinenza dopo aver tentato di smettere di fumare. Inoltre lo studio ha rilevato come la prescrizione medica di una terapia (NRT) sostitutiva alla nicotina è anche associato ad un alto tasso di astinenza ma solo nei fumatori più anziani e l'utilizzo di informazioni per la cessazione via web portava ad una maggiore cessazione solo nei fumatori con status socio-economico medio-alto.

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