Si parlerà di E-cig dal 7 al 9 Marzo 2018 alla 17esima conferenza mondiale sul tabacco e sulla salute. Parteciperanno circa 3000 esperti anti-tabacco.

Questa settimana, circa 3.000 esperti di salute e politica anti-tabacco parteciperanno alla 17a Conferenza mondiale sul tabacco e sulla salute, che si terrà tra il 7 e il 9 marzo a Città del Capo, in Sudafrica. La conferenza dal nome "Tabacco e Salute" getta le basi per la non correlazione tra i due elementi titoli della conferenza stessa. 

"La sigaretta è l'unico prodotto di consumo che porta alla morte mai prodotto", ha dichiarato Ruth Malone, professore alla San Francisco School of Nursing della University of California e redattore capo della rivista Tobacco Control.

I tassi di fumo calano drasticamente in quasi tutti i paesi sviluppati ma globalmente sono ancora alti. Tutto questo dovuto al fatto che il fumo tende a colpire molti paesi poveri dove non si ha la consapevolezza dei rischi a cui gli utenti sono esposti, alle volte  -  è bene ricordare -  come il fumo in alcuni casi è simbolo proprio di virilità. L'anno scorso si ritiene che l'industria del tabacco abbia venduto 5,5 trilioni di sigarette a circa un miliardo di fumatori generando - a livllo globale -  circa $ 700 miliari.

"Resta il fatto che uno su quattro uomini fuma ancora, così come una donna su 20", ha detto Emmanuela Gakidou, ricercatrice presso l'Institute of Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington.

La conferenza avrà lo scopo di esaminare le ultime ricerche fatte sulla sigaretta elettronica ed analizzerà tendenze relative al tabagismo discutendo di politiche che potrebbero rallentare e del tutto eliminare il tasso di fumo nel mondo.

Kelley Lee, esperta di politica presso la Simpson Fraser University nella British Columbia sembra pensare che l'aumento della tassazione sulle sigarette sia la risposta. "La singola misura più efficace per ridurre l'uso del tabacco è aumentare il prezzo dei prodotti del tabacco , attraverso la tassazione aumentando i prezzi", ha dichiarato.

In merito proprio a quest'ultima dichiarazione di Lee i dati australiani dicono il contrario e Colin Mendelsohn, esperto in salute pubblica presso l'Università del New South Wales, ha dichiarato  "Per la prima volta in assoluto, non c'è stata alcuna riduzione statisticamente significativa del tasso di fumo e un aumento del numero di fumatori in Australia", pur sottolineando che per la prima volta le percentuali di fumo in Australia hanno superato quelle negli Stati Uniti. Questo proprio prendendo in considerazione l'aumento del costo delle sigarette nel mondo che non ha portato al risultato sperato.

 

I dati, provenienti sopratutto dal Regno Unito (dove le e-cig sono pienamente approvate come strumento di riduzione del danno e non sono ostacolate come dispositivi atti ad aiutare a smettere), sono dediti ad una riduzione del fumo grazie alle sigarette elettroniche e non all'aumentare del costo delle sigarette. Il passaggio alle E-cig risulta quindi di vitale importanza per tale riduzione. Il Regno Unito ora vanta anche il secondo posto come più basso tasso di fumo in Europa, secondo solo alla Svezia, dove sono stati raggiunti i tassi di fumo più bassi grazie all'utilizzo diffuso dello snus.