Dimmi una cosa da fare per penalizzare lo svapo: aumentare le tasse e, di conseguenza, far schizzare in alto i prezzi in capo al cliente finale.
Ebbene, in Polonia l’hanno fatto.
Il Governo guidato dal Primo Ministro Donald Tusk, infatti, ha varato un Piano che mira ad innalzare sensibilmente il prezzo dei prodotti alternativi al tabacco.
Un prezzo che, alla luce di questi plus, si avvicina molto a quello delle classiche bionde.
Forte scetticismo quello che viene manifestato, al cospetto di questa operazione, dalla World Vapers' Alliance.
La WVA – viene fatto presente in una nota - si oppone fermamente alla decisione del Governo polacco di aumentare le accise sui prodotti del tabacco riscaldato e sugli e-liquidi per lo svapo.
Con le nuove regole, gli e-liquid subiranno – prosegue il messaggio - un aumento significativo delle tasse, simile ai prodotti a base di tabacco riscaldato.
L’aumento delle tasse sui prodotti per lo svapo porterà a conseguenze indesiderate.
Numerosi studi hanno dimostrato che, quando il prezzo degli e-liquidi aumenta, molti utenti, in particolare i giovani adulti, tornano alle sigarette tradizionali.
Questo meccanismo, per così dire, incrociato – è ulteriormente rappresentato - indebolisce gli sforzi per la salute pubblica aumentando i tassi di fumo invece di ridurli”.

Una specifica riflessione anche da Michael Landl, Direttore della World Vapers' Alliance
"La tassazione deve essere proporzionale ai rischi dei prodotti.
Lo svapo è nella misura del 95% meno dannoso del fumo, eppure questa tassa lo tratta in modo simile, minando la salute pubblica.
I fumatori dovrebbero essere incentivati ​​a cambiare, non spinti a tornare alle sigarette a causa dei prezzi più alti.
La ricerca dimostra chiaramente che tasse più elevate sui prodotti meno dannosi scoraggiano i fumatori dal cambiare, un problema che colpisce in particolar modo i gruppi appartenenti al basso e medio reddito.
Per quanto riguarda gli utenti, quando questi si trovano al cospetto di costi crescenti per lo svapo, molti si rivolgono al fumo, invertendo i risultati positivi per la salute osservati in paesi focalizzati sulla riduzione del danno come il Regno Unito e la Svezia”.
"Aumentare le tasse sulle alternative meno dannose – così invece Alberto Gómez Hernández, Policy Manager presso WVA - è controproducente.
Rischia di scoraggiare i fumatori dal cambiare, costando loro vite. Un approccio alla tassazione basato sul rischio è fondamentale per ottenere risultati significativi in ​​termini di salute pubblica".
Dalla World Vapers’Alliance arriva, in appendice, una esortazione rivolta al Governo di Cracovia nell’ottica di “riconsiderare il suo approccio” nonchè “ad adottare politiche fiscali che riflettano il rischio ridotto dello svapo rispetto al fumo, garantendo che le alternative più sicure rimangano accessibili e convenienti”.
Ci sarà un dietrofront?