Non toglieteci gli aromi.
E' questo l'appello che viene dall'Estonia, Stato ex Urss.
Dove il locale Governo minaccia in modo molto concreto di abolire i liquidi aromatizzati dal mercato delle sigarette elettroniche lasciando in disponibilità dei consumatori solo quelli a base di tabacco.
Pertanto l'iniziativa di una sottoscrizione cui hanno aderito 10.000 persone che, da parte loro, hanno manifestato al Governo la richiesta di non abolire dal mercato i "sapori" bensì di orientare gli sforzi verso altre direzioni.
Su tutte quella relativa alla opportunità di reprimere il mercato illegale del contrabbando che, anche con riguardo allo svapo ed anche nel territorio lettone si mostra essere alquanto vivo e fecondo.
Secondo i firmatari della sottoscrizione, riuniti sotto la sigla della "Tobacco-Free Products Association", l'industria dello svapo non fa altro che "prendere di mira i fumatori che vogliono smettere di fumare".
In più rimarcandosi da parte dei medesimi come "l'atteggiamento dei legislatori lettoni nei confronti dei prodotti a vapore" si basi "su credenze e studi obsoleti".
"Gli ultimi dati scientifici - espone ulteriormente l'associazione in questione - mostrano che le sigarette elettroniche sono fino al 95 percentuale meno pericolose per la salute umana rispetto alle sigarette normali.
L'uso delle e-cig altro non è, e la pratica quotidiana conforta in tal senso, una via d'uscita per i connazionali che vogliano smettere di usare i prodotti a base di tabacco e combattere radicalmente le malattie legate al fumo maggiormente diffuse come il cancro ai polmoni".
Il rischio concreto, secondo la "Tobacco-Free Products Association", oltre che nel discorso contrabbando, vive anche nel danno che subirebbero le casse dello Stato.
Ciò in termini delle mancate accise legate alla abolizione dal mercato dei liquidi aromatizzati.
Denaro che, ora, come già prima accennato, rischia di finire nel mercato nero.
Ovviamente, in Estonia come altrove, serve - questo si - un rigido controllo al fine di proteggere le fasce più giovani della popolazione dall'accesso a questi prodotti.