Ha quasi dell’assurdo la decisione della città di Dayton, Ohio, la quale ha deciso di discriminare i cittadini che fanno uso di sigarette tradizionali o elettroniche.
La scelta presa dalla città statunitense è stata presa basandosi sui dati inerenti alla produttività del personale che risulta essere dipendente dal tabacco e dai suoi derivati.
"Gli studi indicano che i dipendenti che fumano hanno un costo medio di oltre 6.000 dollari l’anno in sanità e risultano essere anche meno produttivi sul loro posto di lavoro." ha detto il direttore delle risorse umane di Daytona Kenneth Couch.
Altre città, e molte aziende private, hanno avuto politiche per decenni contro l'assunzione di persone che fumano. Tale pratica ha causato una importante controversia negli anni '80 e '90, tanto da far adottare una legge specifica a tutela dei lavoratori che fanno uso di sigarette tradizionali. Attualmente, 29 stati hanno tali leggi, ma l'Ohio non risulta essere in tale elenco.
Il problema principale è che, come sappiamo, la sigaretta elettronica e quella tradizionale sono due prodotti completamente diversi ma a quanto pare ancora una volta questa “piccola” particolarità non viene presa in considerazione e i due mondi risultano essere equiparati.
Le nuove regole sulle assunzioni verranno applicate solamente a coloro i quali vengano assunti o presentino la domanda successivamente al 15 luglio 2019. I candidati al posto di lavoro verranno esaminati per capire se effettivamente fanno uso di prodotti contenenti nicotina, inoltre se l’azienda venisse successivamente in possesso di informazioni che provano tale utilizzo possono decidere di agire (anche con il licenziamento) nei loro confronti.
"Non siamo assolutamente entusiasti di questa nuova normativa introdotta, ma capiamo che la maggior parte dei costi sostenuti dalla città deriva da malattie legate alla nicotina" ha affermato Rick Oakley, presidente del sindacato che rappresenta gli agenti di polizia di Dayton. Non esiste una categoria di malattie chiamate "malattie correlate alla nicotina”, ma piuttosto legate al fumo.
Una scelta che sicuramente risulta essere davvero penalizzante nei confronti degli utenti che stanno smettendo di fumare grazie alla sigaretta elettronica, ma anche verso coloro i quali non ci stanno riuscendo.
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