Secondo il Wall Street Journal l'ingresso di Altria (Marlboro) in Juul ha creato malcontento tra dipendenti dell'azienda che vedono, tale interferenza, come un patto che va oltre le aspettative di riduzione del danno.
Pagherà, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, quasi 2 miliardi di dollari in bonus a tutti i suoi dipendenti (circa 1.500 lavoratori secondo le le azioni possedute da ciascuno) per calmare il malcontento che si è creato dopo l'ingresso di Altria nell'azienda, leader nel settore delle sigarette elettroniche statunitense, "Juul".
Pochi giorni fa è stata confermata l'acquisizione del 35% delle azioni (il cui investimento di circa 12.8 miliardi di dollari servirà ad aumentare il capitale della società) di Juul da parte di Altria (Marlboro). E' più che naturale che questa tipologia di notizie non va per niente a genio a coloro che si definiscono "sostenitori del vaping" i quali vedono nella partnership tra le due aziende l'interessamento di Big tobacco per il settore delle sigarette elettroniche.
Ma il malcontento non è solo dei vaper in generale ma aleggia anche tra i dipendenti dell'azienda stessa (Juul). Molti di loro, secondo le ultime indiscrezioni infatti, si sono lamentati proprio di questa "unione" affermando senza remore che la l'azienda per cui lavorano ha stretto un vero e proprio "patto con diavolo".
In contrapposizione, ed intuendo questo spirito di malcontento, Kevin Burns, CEO di Juul, ha ricordato, in un comunicato stampa, che questo clientelismo con la compagnia del tabacco dovrebbe "accelerare il processo che consente ai fumatori di trasferirsi al vaping "poiché Altria metterà a disposizione della società la sua "organizzazione commerciale che copre oltre 230.000 punti vendita ". Un'affiliazione che dovrebbe anche permettere alla società di inserire bugiardini che spiegano i benefici del vaping in tutti i marchi di pacchetti di sigarette gestiti dalla compagnia del tabacco.
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