Tiro di guancia e Tiro di Polmone sono le due tipologie di svapo ad oggi più usate, ma cos'è il flavour chasing?

Per comprendere il termine dobbiamo fare un passo indietro e relazionarci con alcuni termini, parametri e nozioni passate che riguardano il mondo dello svapo. In effetti queste nozioni sono da ritrovare, per capire che il " Flavour Chasing" non è solo una tipologia di svapo ma essenzialmente anche un modo di svapare.

Dopo questa premessa partiamo con il dire che il "Flavour Chasing" è la RICERCA DELL'AROMA. Non ci sono regole o specifiche per approdare a questa tipologia di svapo, anche se negli ultimi tempi l'evoluzione dello svapo ha portato alla creazione (da parte dei modder) di atomizzatori specifici per l'esaltazione dell'aroma, e sopratutto il Flavour Chasing non si contrappone al tiro di guancia o a quello di polmone in quanto non è un metodo o una tipologia ma è sia l'uno che l'altro.

Per entrare nel flavour e ricercare l'aroma, quello vero, bisogna capire intanto che:

- Esistono atomizzatori nati per il flavour ma anche altri atomizzatori destinati al tiro di polmone e al tiro di guancia possono risultare efficaci per il flavour;

- Il flavour non ha delle resistenze fisse (coil) ma variabili in funzione del liquido usato e dell'atomizzatore (RDA, RDTA, RTA);

- Ogni liquido ha un suo settaggio sia di watt che di volt  (sia box o mod meccanica o elettronica);

- Mantenere puliti e cambiare fili e cotone è quello che ogni vaper dovrebbe fare.

Ecco allora come iniziare con il FLAVOUR CHASING:

Il flusso dell'aria:

Il flusso dell'aria di un atomizzatore permette l'irrorazione (aria) della coil e successivamente aumenta e/o diminuisce la densità del vapore o la quantità di esso. Per il cloud chasing è un fattore importantissimo in quanto un maggior afflusso dell'aria nel camino o "deck" dell'atom porta ad una maggiore quantità di vapore prodotto a discapito della densità del vapore e dell'aroma, (in effetti è anche vero che a coloro che si apprestano al cloud non interessa per niente l'aroma ma la quantità di vapore prodotta).

Tutta via una minor quantità di flusso d'aria porta "se equilibrato bene" ad un maggior aroma e ad una maggiore densità del vapore. Se il flusso è troppo chiuso però si avrà una minore produzione di vapore e successivamente il vapore potrebbe risultare caldo (prerogativa in parte del tiro di guancia - per i tabacchi tale configurazione è notevole). E' anche da prendere in considerazione che chiudere troppo l'aria con un deck a largo diametro può portare ad un HIT (colpo in gola) più contrastante e più duro.

Pertanto per il flavour chasing bisogna trovare la giusta via di mezzo in maniera di avere un atom che ci possa dare una resa con un deck che comporti un flusso dell'aria ottimale.

I watt:

La modifica dei settaggi dei watt è importantissima nel flavour chasing in quanto stabilire la giusta erogazione comporta la perfetta sintonia tra il liquido che si svapa e il calore / vapore / densità che si vuole ottenere o meglio che sia giusto ottenere.

E' normale che con una box elettronica il problema non si pone perchè settare la box è semplicissimo; ma molto più difficile è settare una box meccanica in quanto la "meccanica" eroga a gestione della batteria presente e quindi non è settabile. Pertanto è necessario, nel caso di quest'ultima, settare non la mod/box ma la coil realizzando quella più idonea per l'erogazione della batteria.

E' naturale pensare che ogni liquido ha una sua erogazione. O meglio ogni liquido sprigiona tutti i suoi "sentori" a dei watt che un altro liquido non supporta. Ecco perchè è necessaria una conoscenza che va al di là del semplice svapo. 

L'importanza nel non sottovalutare questo aspetto evita la realizzazione di Coil che non rispecchiano il flavour chasing e che non daranno mai la soddisfazione che si cerca.

L'avvento del TC (controllo temperatura) ha portato però alla possibilità di gestire anche diversi fili che porteranno ad una notevole differenza di sapore anche nel flavour.

L'atomizzatore:

Bisogna innanzitutto differenziare: Quelli Top-coil e quelli Bottom-Coil. I primi, ormai in dis-uso (esempio il vecchio phantom), hanno la coil sopra ed il liquido viene letteralmente spinto verso sopra per irrorare la coil "ergo" non avranno una continua e costante irrorazione - gioca un ruolo fondamentale la gravità - , i secondi ( esempio il nautilus) prendono il liquido da sotto "ergo" avranno una maggiore e più continua irrorazione della coil.

Parliamo di atomizzatori a testina (o coil prefatte) e per il flavour è sicuramente meglio la seconda scelta di atom.

I rigenerabili sono la scelta ottimale in quanto sono personalizzabili al 100%. Offrono una esperienza di svapo che altri tipi di atom non possono dare ma sopratutto possono essere settati con le coil giuste.

Esempi di atomizzatori da flavour chasing (rigenerabili) sono: Il "nipple" (a lato) ed il "narda" o anche il "goon LP" che sono stati progettati proprio per il flavor chasing (ricordate che in questi atom non è possibile relazionarsi con il cloud quindi dimenticatevi fili grossi per diminuire gli ohm anche perchè il flavour si attesta tra resistenze di valore dai 0,30 OHM agli 0,50/0,60 OHM).

Il Cotone:

Il materiale usato per le coil deve essere adeguato. In commercio esistono diversi tipi di cotone e quantità enormi di marche da poter usare ma alcune di essere non sono fatte per il flavour chasing, alcune trattengono molto liquido altre meno, alcune tipologie invece ne trattengono poco.

Il cotone organico giapponese è quello raccomandato. Lo puoi acquistare in fogli quadrati e rappresenta lo standard nelle testine di molti atomizzatori. Il cotone organico giapponese restituisce un sapore molto pulito, oltre ad avere fantastiche capacità di assorbimento.

Il Filo:

Oggi la molteplicità di fili porta ad una maggiore complessità nel cercare quello più adeguato per il flavour chasing. I fili più usati sono l'acciaio, il Kanthal e il Nicrome.

Questi fili hanno la capacità di essere usati non soltanto senza controllo temperatura ma anche direttamente per creare coil su mod/box meccaniche senza portare a problematiche come quella che porta il Ni200 che deve essere necessariamente usato in TC, ma sopratutto non risultano aggressivi tanto da far sentire quel sapore metallico e/o ferroso nel mentre si svapa.

Il filo da usare è prettamente soggettivo (così come anche il cotone) ma la regola " non regola " è quella di lasciare all'olfatto e successivamente al palato (in quanto sensi strettamente collegati)  la possibilità di decidere quale usare. E' naturale che un atom predisposto "prettamente" per il flavour chasing non potrà mai ospitare un Kanthal 20g in dual coil, ma non perchè non si può ma perchè la coil non entra proprio.

Pertanto è sempre meglio fare delle prove e sentire quale filo da la migliore soddisfazione.

Il Liquido:

Nell'esperienza di ogni vaper si sviluppa una preferenza verso il rapporto PG/VG. Ecco che allora nascono liquidi con rapporti 50/50, 70/30, 80/20, 60/40 e via dicendo...

Una cosa è certa: una maggiore quantità di percentuale di vg porta ad una maggiore produzione di vapore ma, anche essendo insapore, il Vg ha un retrogusto dolciastro e non trasporta bene l'aroma (ecco perchè gli aromi sono in pg). Da questo si evince che una maggior quantità di Vg non è ottimale per il flavour e successivamente si potrebbe intuire che una maggiore quantità di pg abbia la meglio ma in effetti il pg da quella HIT in gola che potrebbe dare fastidio, pertanto possiamo dire che il rapporto adeguato per intraprendere questa strada è quello del 50/50, anche se i rapporti 60/40 o 70/30 non sono da eliminare in quanto alcuni liquidi danno il loro meglio proprio con questi ultimi.

Evitare di usare sempre lo stesso liquido

Sembra strano ma è proprio così. L'uso prolungato di un liquido può portare alla sua perdita di aroma.. ma non del liquido... della nostra percezione di quell'aroma presente. Può anche provocare l'effetto "lingua dello svapatore"; in tal caso ci sono dei rimedi ma quello più efficace è "cambiare totalmente tipologia di liquido".

Come devono essere conservati i liquidi

Conservare idoneamente i liquidi non ne compromette il sapore, altrimenti si. Si conservano lontano da fonti di calore, dalla luce, minimizzando gli sbalzi termici. Alcuni liquidi migliorano se macerati, altri sono già pronti da svapare, altri liquidi dovrebbero "respirare" secondo la tesi in cui quando grazie ad un aroma concentrato lasciamo il nostro liquido in stasi alle volte dovrebbe prendere aria aprendo il tappo per poco tempo. Tutte teorie o pratiche che bisognerebbe provare.

La macerazione non è necessaria per ogni liquido, e il risultato potrebbe non essere sempre quello sperato. Ad ogni modo, se sei alla ricerca del sapore migliore, è qualcosa da provare.

Non è necessario quindi porre in essere delle regole ma dei consigli d'uso direbbero alcuni per far si che il flavour chasing sia una esperienza innovativa al di là dei normali stili e/o tipi di svapo.

Strutturalmente è anche da sottolineare come si vede sempre più spesso la dicitura "Liquidi da cloud chasing" ma in effetti non esistono aromi o liquidi specifici visto che le gare “professionali” vengono fatte con basi neutre zero nicotina, per evitare che il “pizzicore” dei della menta o del melone o da nicotina aggiunta possa  infastidire il cloud chaser durante l’esecuzione della coreografia.

 

Disciplina che va attuata con competenze tecniche elevate, ottima conoscenza dell’hardware e setup molto particolari  non si fa cloud chasing con batterie da 18650 ma con delle 26650, adatte a poter fornire amperaggi in scarica maggiori in continuità senza destabilizzarsi creando rischi all’ incolumità dell’utilizzatore.

Il Cloud chasing rimane sempre la voglia di fare nuvoloni più grandi e più densi, è anche vero che i liquidi (aromatizzati o neutri) specifici esistono, perchè un liquido (e-liquid) 100% VG farà di certo più vapore di un 50/50 o di un 100% PG.

Il Cloud rimane comunque una disciplina bella ma da fare in sicurezza sempre utilizzando "DEVICE" adeguati e confrontandosi con altri Chaser.

Segui il disclaimer dei contenuti presenti sul blog.

Cloud Chasing, Sparanuvole. L'evoluzione della E-cig da metodo contro il fumo a passione. Cos'è e come funziona...

Il Mondo dello svapo si è evoluto negli ultimi anni fino a portare ad una naturale evoluzione del classico vaping, Il "Cloud Chasing"  che letteralmente viene interpretato come " produzione di nuvole". Dietro questa tipologia si svapo e di vapers c'è tutto un mondo che ha creato una vera e propria cultura che adesso andremo ad analizzare. 

Per chi si avvicina allo svapo o da chi si è avvicinato da poco in rete girano video e immagini di Cloud Chaser (così si chiamano chi fa Cloud Chasing) agguerriti intenti a fare il nuvolone più grande magari durante una competizione. Ma la cosa che tutti si domandano è come fanno a produrre tanto vapore con un solo tiro? Ebbene dietro a tutto questo c'è una cultura e delle dinamiche particolari. Scopriremo come si fanno e quanto pericolo o rischio c'è. 

Fondamentalmente per fare Cloud Chasing ci vogliono delle conoscenze che vanno al di là dello svapo classico ma per parlare di Hardware è giusto sapere che:

- I tubi meccanici / box meccaniche sono prediletti per il cloud chasing (questo non vuol dire che non si può generare un grande vapore con le box elettroniche ma di certo il meccanico ha sempre la sua predominanza nelle gare e nei torneo dove alle volte è anche vietato l'uso di elettronici proprio per evitare l'alterazione di alcuni parametri)

- Servono gli atomizzatori cloud chasing adatti (nella maggior parte dei casi sono necessari atom da dripping e non da tiro da guancia o da polmone classici)

- Servono necessariamente le conoscenze sulle diverse unità di misura, perchè il cloud chasing presuppone una resistenza molto bassa che però ha pregi e difetti.

E' IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE NON SI PUO' FARE CLOUD CHASING NELLO SVAPO QUOTIDIANO E' PRINCIPALMENTE UNA PRATICA DA GARA.

In effetti il “cloud chasing” è una disciplina agonistica in cui più persone si sfidano o in gare generiche di “spari di vapore” oppure in coreografie che vengono votate e valutate. 

Vengono fatte da professionisti esperti con attrezzature particolari con settaggi molto spinti, poco adatti per lo svapo quotidiano (anche perché andando a resistenze molto basse per generare tanto vapore hanno consumi di batteria troppo elevati per un uso normale e continuato).

Strutturalmente è anche da sottolineare come si vede sempre più spesso la dicitura "Liquidi da cloud chasing" ma in effetti non esistono aromi o liquidi specifici visto che le gare “professionali” vengono fatte con basi neutre zero nicotina, per evitare che il “pizzicore” dei della menta o del melone o da nicotina aggiunta possa  infastidire il cloud chaser durante l’esecuzione della coreografia.

Disciplina che va attuata con competenze tecniche elevate, ottima conoscenza dell’hardware e setup molto particolari  non si fa cloud chasing con batterie da 18650 ma con delle 26650, adatte a poter fornire amperaggi in scarica maggiori in continuità senza destabilizzarsi creando rischi all’ incolumità dell’utilizzatore.

Il Cloud chasing rimane sempre la voglia di fare nuvoloni più grandi e più densi, è anche vero che i liquidi (aromatizzati o neutri) specifici esistono (vai alla sezione liquidi speciali quì), perchè un liquido (e-liquid) 100% VG farà di certo più vapore di un 50/50 o di un 100% PG.

Il Cloud rimane comunque una disciplina bella ma da fare in sicurezza sempre utilizzando "DEVICE" adeguati e confrontandosi con altri Chaser.

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